Giallorossi a scuola, cresce l'entusiasmo per il Catanzaro calcio

Venerdì 20 Gennaio 2023 10:25 di Redazione WebOggi.it

Che Catanzaro sia da sempre una città sportiva è cosa nota, che tutti i Catanzaresi siano profondamente legati ai colori giallorossi è cosa arcinota. Eppure, per quei pochi che non ne sono a conoscenza, volevamo sottolineare che ancora una volta, quei colori che tanto amiamo, grazie ai quali questo campionato si é trasformato in un “cinema” spettacolare,  si sono incrociati coi colori degli Azzurri, non molto tempo fa. 

Come ogni anno, infatti, Coverciano ha chiamato e il Catanzaro ha risposto con due giovani rappresentanti della cantera giallorossa, convocati insieme ad altri 3 corregionali, 2 di Reggio Calabria e 1 di Cosenza. Abbiamo incontrato i nostri aquilotti, Simone Raimondi e Alessandro Miceli, entrambi quattordicenni, nella scuola da loro frequentata e cioè l’Ite Grimaldi- Pacioli che, tra quelli della provincia, vanta una consistente presenza di giallorossi, all’insegna di una tradizione che risale ai tempi in cui, tra gli studenti, si distinguevano  campioni della caratura di Massimo Mauro o Pino Lorenzo. Anni lontani, anni che potrebbero tornare, e che impongono alla città di adeguarsi alle esigenze degli studenti-atleti, militanti anche in altre discipline. Adeguamento a cui la scuola suddetta ha risposto con la creazione di un corso specifico di Management dello sport, e che i due giovani azzurrini, dopo l’esperienza a Coverciano, continuano a frequentare sicuri del sostegno del proprio istituto, dei propri insegnanti, disposti a condividere un sogno che non è solo loro, ma di un’intera comunità. 

Essi stessi sono inseriti infatti, in una classe frequentata da altri giovani aquilotti, compagni di classe, oltre che di squadra, che li hanno attesi per ascoltare la loro esperienza in nazionale. 

“Una convocazione giunta inattesa, la prima di mille altre emozioni che si fa fatica anche a ricordare”, hanno riferito i due studenti, anche se” indossare la maglia azzurra rappresenta un onore talmente elevato da fare dimenticare qualunque cifra, qualunque premio partita, qualunque interesse economico. Coverciano si è rivelata quasi come una grande famiglia, infatti tutto lo staff, il nostro e quello in loco, ci  hanno  fatto sentire come se fossimo stati a casa. Non abbiamo sentito la mancanza dei genitori o dei fratelli, l’accoglienza è stata al di sopra di ogni aspettativa, E per questo motivo avremmo voluto che questa esperienza non finisse mai”. 

Ovviamente questa esperienza ha lasciato “il desiderio di tornare, ma ci ha consentito di stringere nuove amicizie con compagni di squadre diverse, uniti tutti dallo stesso sogno e cioè indossare la maglia della propria città, della propria nazione, del proprio cuore.” “Una voglia triplicata di realizzare il mio sogno” ha concluso Miceli “di potere dare il mio contributo al mondo del calcio, mettendo in pratica gli insegnamenti ricevuti dei miei mister, i dirigenti, ma anche a scuola”, dove i ragazzi sono coinvolti nei progetti sportitivi esattamente come molti degli aquilotti.  Partecipano infatti al programma “studenti- atleti”, insieme ad altri 40 compagni, ai campionati studenteschi, e ad ulteriore proposta curata dal prof. Francesco Budace, anch’egli nello staff giallorosso, e cioè Corpo, movimento e sport, a riprova del fatto che tutti i sacrifici, le rinunce, ma anche le emozioni causate da una scelta che obbliga ad una maturazione precoce e veloce, ha bisogno anche di un contorno valido, competente e soprattutto in linea con le necessità della comunità della cui crescita è fortemente responsabile.


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