SIB sul decreto Cura Italia: "Balneari continuano ad essere considerati lavoratori di serie “B” "

"Ancora una volta le Istituzioni dimostrano di non conoscere ed apprezzare il prezioso lavoro dei balneari italiani." Così comincia il comunicato diramato da Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari dopo l'emanazionde del Decreto Cura Italia.

In attesa di conoscere il testo ufficiale del decreto legge cd Cura Italia, varato ieri dal Governo e sulla base delle bozze in circolazione, non possiamo non rilevare la sconcertante assenza, fra le centinaia di norme di cui si compone, di misure specifiche per il nostro settore: ad iniziare dalla fuoriuscita dalla cd Bolkestein.

Una misura che sarebbe “a costo zero” per le casse erariali e che si rende doverosa anche alla luce dei vergognosi recenti comportamenti degli altri Stati appartenenti all'Ue clamorosamente e vergognosamente contrastanti con i tanto sbandierati principi comunitari di libera circolazione delle merci e degli uomini di cui è stata fulgida espressione proprio la cd Bolkestein.

Grave la nostra mancata comprensione fra le aziende di cui al comma 2 e 3 dell'articolo 58 che prevede la sospensione fino al 31 maggio dei versamenti delle ritenute, contributi previdenziali e assistenziali nonché dei premi per l'assicurazione obbligatoria. Nel lungo e minuzioso elenco (dagli alberghi alle agenzie di viaggio; dalle discoteche ai musei; dai teatri ai cinema; dalle terme agli asili nido; ecc.: c’è veramente di tutto!) mancano, come sempre e come al solito, i balneari. Si è vergognosamente trascurato che sono già molte le aziende balneari che hanno o avevano iniziato i lavori di allestimento e di preparazione della spiaggia. Si conferma, nella migliore delle ipotesi, la mancata conoscenza da parte delle Istituzioni, che il lavoro dei balneari non si limita ai mesi estivi essendo già iniziato o inizia molti mesi prima. A ciò si aggiunga l’impossibilità di utilizzo da parte dei balneari e, segnatamente dei cd pertinenziali (per i quali sarebbe l’occasione per finalmente eliminare il cd canone OMI) dei benefici sui canoni, ex art. 62 del decreto legge, essendolo limitato ai fabbricati accatastati come C1 (negozi e botteghe) nel mentre, come è noto, i nostri rientrano nella categoria D8 (fabbricati costruiti per le speciali esigenze di un’attività commerciale). Sarà, pertanto, necessario intervenire per le opportune correzioni in sede di conversione ma soprattutto continua ad essere indispensabile continuare, con forza e determinazione, l’azione sindacale per la tutela della balneazione attrezzata italiana di cui, superata l’emergenza, avrà ancor più bisogno il nostro Paese.