Regionali Calabria 20121 - Patto Civico per la Calabria: chi unisce e con quali obiettivi

Domenica 29 Novembre 2020 17:02 di Redazione WebOggi.it

"Ci vengono chieste risposte" si legge nella pagina facebook del Patto Civico per la Calabria, accordo costituito virtualmente pochi giorni fa per unire movimenti e associazioni calabresi e supportato anche dal professore Francesco Aiello, candidato presidente alle ultime elezioni regionali.

"Decisamente è un buon segnale perché si percepisce, finalmente, un anelito di speranza, la voglia di riscatto, l’esigenza di vivere una nuova stagione.

 

Il Patto Civico per la Calabria riunisce esperienze politiche indipendenti dai partiti nazionali e già presenti nella regione (*10 idee per la Calabria, Progetto Meridiano, Cambiamo Assieme la Calabria, Calabria Terra Libera, Calabria in Testa) e il **Movimento 24 agosto per l'Equità territoriale.* Al Patto possono aderire (e già lo stanno facendo) tutti i gruppi che ne condividono il programma non ideologico, ma pratico, per sottrarre la gestione della Calabria alle masso-mafie e darle Sanità, Trasporti e Istruzione di livello europeo e sostegno all'economia innovativa e giovanile

 

La nostra Regione vive un’epoca di grave sofferenza. Tutti gli indicatori economici, ambientali, sociali, politici sono impietosi. La Calabria registra il più basso PIL pro-capite tra le regioni dell’UE e uno dei tassi di disoccupazione più alti d’Europa. Crescente è la perdita progressiva di popolazione, con un tasso di emigrazione, specie giovanile, senza precedenti. La rassegnazione e lo sconforto delle famiglie sono pesanti. Il livello dei servizi è ormai indegno di un paese civile e i segni del degrado si riflettono negativamente sulla qualità della vita. In questo clima trova terreno fertile l’azione politica di forze che illudono la popolazione e cercano di usarla come mero serbatoio di voti e per scopi ben lontani dagli interessi della Calabria.

 

Chi siamo

 

Le ultime elezioni hanno confermato un trend negativo di partecipazione al voto e hanno portato al governo della Regione un ceto politico immobile e che si è dimostrato inadeguato a gestire l’emergenza Covid. Peraltro, come dimostrano le recenti vicende giudiziarie, in qualche caso, è sospetta la collusione con la ‘ndrangheta. Quando abbiamo deciso di sedere insieme attorno a un tavolo, sia pure virtuale, per discutere di questa terra, avevamo appena ricevuto in pieno petto il pugno dei balletti commissariali alla Sanità e, a cascata, la disinformazione sulla Calabria che si è fatta su tutti i mezzi informazione nazionale. In questa atmosfera è iniziato il nostro lavorìo per smussare diversità, per abbracciare idee comuni, per eliminare contrasti, per superare posizioni pregiudiziali, per oltrepassare steccati. 

 

Noi rappresentiamo un semplice primo nucleo di movimenti ed associazioni, che operano sul territorio con obiettivi ben definiti e che si sono ritrovati d’accordo su dei valori comuni e sulla necessità di contribuire collegialmente alla rinascita della Calabria. Tali valori saranno esplicitati in sintesi, insieme a pochi, ma chiari obiettivi strategici, in un manifesto che sarà la summa dei punti che accomunano non solo la nostra azione, ma anche quella di molti altri gruppi, comitati ed associazioni con cui in questi giorni stiamo dialogando. 

 

Come ci stiamo organizzando

 

Il nostro è un tavolo di confronto aperto che si sta svolgendo on line, per ovvi motivi. Stiamo incontrando e ci stiamo confrontando con altre associazioni e movimenti che operano sul territorio e che hanno a cuore le sorti della Calabria. Ogni confronto mira a convergere sugli obiettivi, ma, parallelamente, ragioniamo in modo pragmatico per costruire un fronte comune in grado di proporsi con massa e credibilità alle prossime elezioni regionali. Un fronte capace di condividere programmi e strategie di governo basate, per esempio, sui principi di equità e giustizia, sulla  transizione eco-sostenibile del modello di sviluppo regionale e sulle politiche sanitarie e di inclusione sociale. Su queste basi cerchiamo nuovi innesti senza voler esercitare nessuna supremazia, ma accogliendo ogni contributo in una discussione franca e alla pari."


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