Lo scandalo dei vitalizi calabresi diventa un "caso" nazionale

Mercoledì 25 Settembre 2019 17:00 di Redazione WebOggi.it

Al centro del dibattito politico è riemerso lo scandalo dei vitalizi calabresi. Ad affrontare la problematica in diretta nazionale è stata la trasmissione Di Martedì condotta da Giovanni Floris su La7, andata in onda ieri sera. In particolare, si è evidenziato come nel maggio scorso l'assemblea calabrese, sulla falsariga di un accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni, ha approvato una legge che ridetermina i vecchi vitalizi con il sistema contributivo ma, nel contempo, introduce le "indennità differite", ovvero nuove pensioni per gli attuali consiglieri. E' quanto ha raccontato l'inviata del programma di La7, Maria Laura Cruciani, evidenziando come "se per il passato arrivano i tagli, per il futuro arrivano i soldi. I consiglieri in carica hanno istituito per se stessi un'indennità a carattere differito, ovvero una pensione contributiva".

Un ex consigliere, il già vicepresidente dell'assemblea Antonio Borrello, intervistato, ha ammesso di percepire "3.900 euro netti al mese", assegno che sarà ricalcolato in base alla nuova legge. "Si sono regalati una pensione?" La domanda, posta dal conduttore al termine del servizio, ha aperto il dibattito in studio. La prima a manifestare la sua indignazione è stata l'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero: "E' una vergogna, soprattutto in un lungo momento economico in cui il Paese ha difficoltà e in cui i giovani, in particolare in Calabria, il lavoro non lo trovano. Essere consiglieri della Regione e aumentarsi le prebende è semplicemente una vergogna. Non ci sono parole. Bisognerebbe trovare il modo per cui, se lo Stato centrale imposta una politica di equilibrio, le Regioni non dovrebbero avere la possibilità di andare in direzione opposta". Anche il presidente dell'Inps, ospite della trasmissione, ha detto la sua al riguardo: ""Non penso che questa sia una legge in vigore, probabilmente è una proposta". Floris, però, gli ha fatto notare come si tratti di una legge approvata: "C'è poco da fare, la Regione Calabria ha deciso questo".

Al termine del dibattito il magistrato Piercamillo Davigo, ha spiegato le fattispecie di reato di cui sono accusati i principali politici d'Italia, tra cui lo stesso governatore della Calabria, Mario Oliverio, indagato per abuso d'ufficio, concludendo: "Di condanne ne ho viste pochissime, perché è praticamente impossibile da provare".


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