
Anticipo Fase 2 in Calabria, alcuni sindaci insorgono contro l'ordinanza
Giovedì 30 Aprile 2020 08:28 di Redazione WebOggi.it
La nuova ordinanza emessa ieri sera dalla governatrice Santelli con la quale si anticipa di fatto la Fase 2 in Calabria ha scatenato la protesta di alcuni sindaci, che hanno comunicato il loro intendimento di non attenersi al provvedimento.
Uno dei più critici è stato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà: "A volte la realtà supera la fantasia. Non si fa gioca sulla pelle e sulla salute dei cittadini. Spero che la notti porti consiglio, in caso contrario ci determineremo di conseguenza".
Contrario all'ordinanza anche il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, secondo cui non è "il momento di operare strappi laceranti rispetto alle indicazioni date dalla Comunità Scientifica ed il ritorno alla auspicata normalità dovrà avvenire gradualmente e verificandone passo dopo passo gli effetti; non si può rischiare di vanificare i sacrifici immensi che da due mesi sopportano i nostri concittadini. Pertanto, il Comune di Lamezia Terme adotterà domattina ordinanza con la quale bloccherà da subito l’applicazione del provvedimento della Regione Calabria del 29 aprile e continuerà ad adeguarsi alle prescrizioni nazionali ed a quanto stabilito nelle ordinanze sindacali emesse o da emettere. Dobbiamo salvaguardare la nostra salute ed il nostro futuro".
Critico anche il sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito: "Non me ne vogliano gli operatori commerciali che da domani sarebbero autorizzati ma in questa fase, almeno finché non avremo esito dei tamponi, restano in vigore le regole del governo centrale. Quindi competenza o meno dei sindaci domani mattina presto farò ordinanza con cui differirò apertura mercati ed attività con tavoli all’aperto e vendita ambulanti, almeno finché non avremo esito di tutti i tamponi. Nella valutazione degli interessi in campo è auspicabile attendere qualche giorno in più piuttosto che rischiare di chiudere per molto tempo dopo. La salute sopra di tutto".
Hanno manifestato il loro dissenso nei confronti dell'ordinanza anche altri sindaci del catanzarese, la maggior parte dei quali ne ha chiesto il ritiro mentre altri ne hanno differito di 24 ore l'entrata in vigore. Si tratta dei sindaci di:
Soverato (Ernesto Alecci),
Carlopoli (Mario Talarico),
Settingiano (Rodolfo Iozzo),
San Pietro Apostolo (Raffaele De Santis),
Pentone (Vincenzo Marino),
Gimigliano (Laura Moschella),
Martirano Lombardo (Franco Pucci),
Sellia (Davide Zicchinella),
Cardinale (Danilo Staglianò),
Isca sullo Ionio (Vincenzo Mirarchi),
Cortale (Francesco Scalfaro),
Albi (Salvatore Ricca),
Borgia (Elisabeth Sacco),
San Pietro a Maida (Domenico Giampà),
Cropani (Raffaele Mercurio), Sant'Andrea Ionio (Nicola Ramogida),
Chiaravalle Centrale (Domenico Donato),
Andali (Pietro Antonio Peta),
Maida (Salvatore Paone),
Magisano (Fiore Tozzo),
Sellia Marina (Francesco Mauro),
Marcedusa (Domenico Garofalo),
Sersale (Salvatore Torchia),
San Floro (Bruno Meta),
Nocera Terinese (Antonio Albi),
Cerva (Fabrizio Rizzuti),
Montepaone (Mario Migliarese),
Stalettì (Alfonso Mercurio),
Girifalco (il commissario prefettizio, dott.ssa Costanza Pino)
Sul territorio calabrese si sono dichiarati contrari anche i sindaci di:
Monasterace (Cesare Deleo),
Polistena (Michele Tripodi),
Palmi (Giuseppe Ranuccio),
Acri (Pino Capalbo),
Acquappesa (Francesco Tripicchio),
Guardia Piemontese (Vincenzo Rocchetti),
Mormanno (Giuseppe Regina),
Montalto Uffugo (Pietro Caracciolo),
San Giovanni in Fiore (Giuseppe Belcastro),
Acquaro (Giuseppe Barillaro),
Diamante (Ernesto Magorno),
Trebisacce (Franco Mundo).