Settimo appuntamento della terza edizione di "Ti Porto un libro: incontri con l’autore"

Mercoledì 07 Agosto 2019 14:00 di Redazione WebOggi.it

Il settimo appuntamento della terza edizione di “Ti Porto un libro: incontri con l’autore” - rassegna letteraria con ben dieci incontri organizzata sul retrobanchina Fiume proprio alle spalle del punto IAT estivo al porto di Vibo Marina – sarà un vero e proprio rendez-vous. Già, perché l’estate è anche l’occasione per ritrovare il bello della lettura e far incontrare cittadini, turisti e autori che illustrano le loro opere in modo semplice e attraente – con il contorno naturale, da scena, del porto di Vibo Marina (scalo per le Eolie e il Mediterraneo con oltre 150 anni di storia e cultura del mare).

L’incontro con l’autrice Stefania Salvino che presenta al pubblico il suo “Per Minestra e per Libro: Donne Migranti Dall’Est e Pratiche di Transnazionalismo”, giovedì 8 agosto alle ore 21.30, è per le persone coraggiose. Perché Salvino, linguista di formazione, docente di lingua inglese, traduttore giurato per le lingue slave e dottore di ricerca in sociologia presso l’Università della Calabria, con coraggio affronta un tema delicato e oggi banalizzato. L’autrice tocca questo tema in modo del tutto nuovo, sfidando il pensiero e l’opinione tradizionali. Ragion per cui consegna al pubblico, non solo accademico, una nuova teoria sulla migrazione: non più “im-migrazione” per il Paese che accoglie, ma, alla luce della prospettiva del transazionalismo, che valorizza il processo di interconnessione tra il Paese da cui si parte a quello a cui si giunge, parla del movimento migratorio come trans-migrazione. Per scoprire che cosa si intende e quali sono i valori e i benefici di questa cultura non conosciuta e quindi non valorizzata non si può non partecipare al dialogo con l’autrice stessa, Stefania Salvino.

A spostarsi, infatti, per Salvino non sono solo le persone in modo fisico e senza lasciare tracce: quando si migra, con la persona che si muove si sposta la sua propria cultura, i suoi oggetti affettivi e non, la sua lingua, il suo percorso educativo, la sua casa, il proprio vissuto, la sua identità. Salvino raggiunge tale teoria solo dopo una lunga e attenta ricerca sul campo, da osservante e partecipante, e solo dopo aver analizzato casi di studio, che ruotano attorno alla domanda: come vivere quando la cultura politica del proprio Paese porta alla perdita del lavoro? Oggetto di studio di Salvino sono le donne migranti, madri, provenienti dall’Ucraina: dall’est quindi verso l’occidente. E tutto dopo il 1989.

Per chi ama sfidare i luoghi comuni e andare un po’ più oltre, l’incontro è per giovedì 8 agosto alle ore 21.30. Dialogherà con l’autrice la dott.ssa Adele Valeria Messina. A dare un senso profondo del migrare – dell’allontanarsi (non solo fisicamente) dai propri luoghi per stabilirsi in altri posti – saranno sia le note di uno strumento musicale, che ci porterà ai tempi degli Aragonesi, la vihuela suonata da Edoardo Carmelo Marchese, sia la voce di Rosalba Tulino, che farà la reading di alcuni testi eccezionali del pater di tutti i migranti, cioè di san Francesco di Paola.


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