Riaprono i Musei. Viaggio nelle stanze dell'arte con Apollonia Nanni e Rocco Guglielmo( Fotogallery)

Giovedì 14 Maggio 2020 12:33 di Redazione WebOggi.it

TELE MOSTRO DA ME

      SE COLLEZIONANDO. UNA PASSIONE NON LA PUOI DESCRIVERE MA LA PUOI RACCONTARE: VIAGGIO NELLE “STANZE” DELLE VISIONI. A DIALOGO CON ALCUNI PROTAGONISTI DEL MONDO DELL’ARTE E DELLA CULTURA : dal ciclo: INTERVISTE, “ALLERT’ART,COLLEZIONARE UNA VISIONE”

Di APOLLONIA NANNI

Artista, pittrice, studiosa d’arte

   Mille tele nell’armadio!  Ne manca ancora una, no, forse due. Stavo pensando di ridurre il mobilio: al posto del divano trionferà il colorato “Balloon Dog” di Jeff Koons, il “Puppy” dello stesso autore, scultura in acciaio   inossidabile ricoperta di piante e fiori, dovrei abbattere due pareti per la capienza ed eliminare il piano di sopra…meglio che rimanga nella sua postazione originale di fronte al Museo Guggenheim nella città di Bilbao: Eureka! “l’Hitler inginocchiato, in preghiera”, (scultura disturbante e discussa) dell’irriverente dell’Arte: Maurizio Cattelan, lo trovo più congeniale allo scopo, posizionandolo su un piano della libreria accanto ai libri d’Artista di Emilio Isgrò, uhm…pensandoci bene starebbe meglio sul mio comodino, la notte mi strapperebbe dall’angoscia di sostituirlo con uno specchio di Michelangelo Pistoletto: nel titolo “ALT” c’è risolto il mio enigma, potrei riflettermi e riflettere al mattino, sorseggiando il primo caffè nella mia tazzina da collezione Jlly, perdermi nel Blu di Cobalto di Alessandro Mazzitelli, riflettere su come e quando abbia avuto inizio questa fantastica folle avventura, la mia una attività bulimica.

Bisogno scientifico intellettuale? Gusto del bello? Panacea contro la noia? Non puoi privarti dal possedere una fotografia , quella “speciale” cui ambivi da tempo, di Letizia Battaglia, o l’arazzo di Alighiero Boetti, è una febbre continua inarrestabile, e si rinuncia spesso ad altro: ho conosciuto di recente una giovane coppia: Lucrezia e Fabrizio, (vogliono restare anonimi),  che per arricchire la loro Collezione d’Arte hanno rinunciato a più di una vacanza, per amore dell’Arte, a detta loro : “Noi “viaggiamo” ammirando le nostre amate opere, percepiamo il respiro dell’Artista!  Fantastico! La cosa più difficile, scrive Nietzsche, è diventare quello che sei. Ognuno di noi nasce con un destino tracciato.

 

Questa definizione è ben espressa nell’INCIPITDE del: IL CODICE DELL’ANIMA di JAMES HILLMAN, splendido saggio sul daimon, quella vocazione che accompagna l’individuo al compimento del proprio destino, dichiara che “ci sono più cose nella vita di ognuno, di quante ne ammettano le nostre teorie su di essa, Tutti, fin dall’infanzia o in tempi diversi della nostra vita, abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada. Alcuni di noi questo qualcosa lo ricordano. Come una fascinazione, un’annunciazione, ecco quello che devo fare, ecco quello che devo avere. Ecco chi sono.

Spesso la singola esposizione, in intimo ambiente domestico, diventa un luogo di creazione di storie personali che coinvolgono le memorie, l’immaginazione, un viaggio emozionale!  Vi “accompagnerò” nelle “stanze” delle visioni, il nostro passato il nostro presente, dipinto o scolpito da abili mani e creative menti: gli ARTISTI. Si calcola che in tutto il mondo sarebbero oltre diecimila i Collezionisti che acquistano opere di vario genere, soprattutto d’arte , per lo più concentrati al nord: Patrizia Sandretto Re Rebaudengo la cui collezione comprende oltre 1.500 opere con nomi del calibro di Maurizio Cattelan, Damien Hirst, Ian Cheng, Rudolf Stingel e tanti altri.

 

Tra i paesi esteri spicca New York: l’italianissimo Gian Enzo Sperone, gallerista d’arte contemporanea da oltre cinquant’anni al vertice nella scala internazionale del settore. Uno dei più importanti galleristi al mondo, insieme a Leo Castelli è stato il primo ambasciatore della Pop Art in Italia. Collezionista indomito di Arte antica, possiede migliaia di opere, reperti preziosi di varie epoche e altri pezzi della sua collezione che ha raccolto in un volume di 750 pagine di rilevante importanza. Uli Sigg il più grande collezionista di Arte Contemporanea cinese. Molti scrittori e sociologi, da Balzac, Benjamin e Baudrillard hanno descritto l’atto del collezionare un’ossessione.

 

C’è una misteriosa inarrestabile pulsione nel collezionare forse per il beneficio che inconsciamente si avverte di fronte ad un’opera d’arte, difatti, la neuroscienza lo dimostra: quando contempliamo un’opera d’arte si attiva l’area cerebrale del piacere. Il potere terapeutico dell’arte! Pronti a tutto pur di possedere l’oggetto del desiderio. Sovente, ci si avvale di un nume tutelare per essere certi delle acquisizioni, soprattutto agli inizi, disorientati e “inavvertiti”. Mi viene in mente Peggy Guggenheim, una fra le più famose collezioniste, mercante, scopritrice di talenti del xx secolo: nel 1937 dichiarò candidamente di non capire niente di Arte Contemporanea, tanto da affiancarsi Marcel Duchamp, uno dei maggiori rappresentanti del DADAISMO, come nume tutelare.

In fondo avere un proprio e vero culto per l’Arte determina uno status symbol, si subisce una “respiro degli Artisti”. Forse esiste una sorta di “egolatria” nel collezionare, “colleziono, dunque sono”! OSCAR WILDE recitava: “Niente è più necessario del superfluo”. Ma è il superfluo quello che ci aiuta a vivere ad essere felici.   INTERVISTA  A ROCCO GUGLIELMO , DIRETTORE ARTISTICO DEL MUSEO MARCA DI CATANZARO: una fantastica avventura iniziata nel 2015. Fascinazioni, di spazi, colori, forme:

 

Ognuno   di   noi   nasce   con   un   destino   tracciato.

Apollonia:

Nietzsche scrive, la cosa più difficile, è diventare quello che sei. Lei quando ha scoperto di amare l’Arte?

R.G.: Il mio primo approccio con l’arte risale a quando avevo trent’anni, quando ho acquistato la mia prima opera, nello stesso periodo sono diventato notaio e da li è cominciata la mia passione per l’arte contemporanea.

Apollonia: Lei colleziona Arte Contemporanea, spaziando tra pittura, scultura, fotografia. Mi può raccontare un aneddoto, uno stratagemma per acquisire l’oggetto del suo desiderio?

R.G: Colleziono prevalentemente Arte Contemporanea. Il mio interesse inizialmente era rivolto principalmente agli artisti figurativi italiani, oggi punto molto sui giovani talenti mostrando sempre enorme interesse per i grandi maestri. Non utilizzo uno stratagemma per acquistare un’opera, è la curiosità, oltre la passione, che mi spinge a scegliere l’opera da acquistare. E’ l’attrazione verso un’opera piuttosto che un’altra , che mi sollecita la scelta, lo è ancor di più, il desiderio di conoscere e approfondire il rapporto con l’artista che l’ha pensata, creata, realizzata, per riuscire meglio a entrare nel profondo legame che si coniuga tra opera e artista.

Apollonia: Un tempo si soleva visitare gli studi degli Artisti, uso praticato da collezionisti, mercanti, galleristi… Oggi abbiamo a disposizione i “social” e “girare” nel mondo basta un click. Lei come sceglie gli Artisti su cui puntare? Preferisce il contatto diretto? Ritiene più gratificante immergersi nelle “stanze” dell’ Artista?

R.G: Punto sempre sul curriculum di un artista, sulle sue esperienze, sulle mostre realizzate, luoghi dove ha esposto, eventuali riconoscimenti ottenuti. Elementi per me importanti, nella scelta dell’artista su cui puntare; spesso mi affido alle gallerie e al loro accurato lavoro: le loro conoscenze, i loro contatti sono essenziali per non rischiare di avere brutte sorprese. Ho avuto molte occasioni di visitare i “laboratori” di grandi Artisti Italiani, mi piace anche curiosare negli studi dei giovani emergenti, mi invitano spesso e io accetto sempre con entusiasmo, proprio nel luogo del processo creativo e vitale dell’artista, perché è nel suo “habitat” che avviene il contatto reale con la sua ricerca artistica in cui egli si racconta e si svela. Ho avuto la fortuna di ascoltare molti racconti, ognuno diverso con un unico fine: l’amore per l’arte, e per questo mi sento un privilegiato.

Apollonia: Lei è già attivo nel campo dell’Arte da tempo, dal 2015 è direttore artistico del MUSEO MARCA di Catanzaro. Ritiene una sfida e un’avventura fantastica questo suo impegno che concilia con la sua professione di notaio? Ce ne vuole parlare?

R.G: Nel 2010 decido di costituire una Fondazione per mantenere intatto il nucleo principale della mia collezione, concretizzando, in tal modo, la volontà di organizzare una piattaforma integrata di attività culturali sul territorio, dal 2015, con l’affidamento della direzione artistica del Museo Marca, si sono potenziate le occasioni di collaborazioni per la realizzazione di progetti sempre più specifici e dal respiro internazionale. Una importante sfida accettata e voluta, sicuro della professionalità e dei rapporti stabili costruiti negli anni con i vari operatori culturali. Rimango sempre un professionista che ha la fortuna di seguire una passione, questo mi appaga, mi aiuta ad essere più motivato: perché essere così appassionato mi fa amare ancora di più il mio lavoro e la vita che conduco.

Apollonia: Lei acquista per investire o per scelte puramente passionali? Gerhard Richter e Maurizio Cattelan, quale di questi Artisti inserirebbe nella sua collezione?

R.G: Finora ho acquistato per passione, attratto dallo stile dell’artista, dal valore artistico e culturale dell’opera. Investire in arte significa, soprattutto, conoscere bene il mercato dell’arte. Non ho ancora provato, dopo attenta e previa valutazione sicuramente inizierò una nuova avventura artistica. Dovendo scegliere tra Cattelan e Richter, premesso che apprezzo molto entrambi, forse, in questo momento opterei per l’acquisizione di un’opera di Richter.

Apollonia: Il valore di una collezione è strettamente connesso alla qualità delle opere di cui si compone, che non sempre coincide con il nome dell’Artista.

R.G: Il valore di una collezione è strettamente connesso alla qualità delle opere di cui si compone. Non sempre coincide con il nome dell’Artista.

Apollonia: Prevede cambiamenti epocali anche nel campo dell’Arte, dopo il corona virus? Meno “esterofilia” nella scelta degli Artisti?

R.G: Sicuramente da questa drammatica esperienza è emerso  che il mondo dell’arte ha trovato un valido modo di cui avvalersi: il mondo digitale, per divulgare notizie e immagini, musei, gallerie ecc. potranno fidelizzare artisti, pubblico, mercanti e appassionati, proprio attraverso le nuove piattaforme che si sono ulteriormente moltiplicate in questo periodo. Questo sistema permette a quanti ne sentano il bisogno, l’opportunità di soddisfare il desiderio di “visitare” un luogo,  ammirare un’opera d’arte e poterlo fare in ogni momento. Fantastico! Personalmente fremo perché riaprano i musei, perché la vitalità, il fermento che regna nei luoghi dove si fa cultura si percepisce meglio fisicamente, respirandone anche solo l’aria. Non credo che il ritorno alla normalità possa cancellare tanto facilmente le tendenze degli ultimi anni, ma spero che si riesca almeno a fare una ponderata valutazione degli appuntamenti costruiti attorno al mondo dell’arte , attualmente davvero numerosi.

Apollonia: Colleziona anche Artisti meno noti ma dal futuro promettente?

R.G: Colleziono soprattutto opere di giovani artisti. Sono particolarmente attratto dalla fotografia, pur riconoscendo che i giovani di oggi sono abili e attenti scultori. Mi piace il loro entusiasmo e vedo in tanti di loro potenziali grandi nomi del panorama artistico contemporaneo.

Apollonia: Progetti futuri?

R.G: Tra i progetti più imminenti della Fondazione Rocco Guglielmo rientrano: la realizzazione degli eventi in programma al MUSEO MARCA, rinviati per le restrizioni imposte dal periodo: una mostra antologica dell’artista Max Marra, la personale del giovane scultore catanzarese Paolo Migliazza che seguiranno dopo la chiusura della mostra: “Looking forward to the past” di Massimiliano Pelletti e “Memoria di un giardino” di Maria Luigia Gioffrè.

    

​. L’Arte ha una funzione salvifica e necessaria per l’essere umano. Immaginate per un attimo i nostri Musei Italiani, ricchi di collezioni dei più grandi Artisti che ci hanno reso grandi nel mondo, Caravaggio, Michelangelo, Veemer, Tiziano…contenitori di altra mercanzia, senza il trionfo delle Pitture degli olii su tela del racconto dei nostri avi attraverso le pennellate di tali geni, quanto vuoto nella nostra vita!  Vi siete chiesti quante incredibili storie d’amore si celano dietro la scelta del conteso bene da collezionare? Possedere l’oggetto amato avvicina ad una intima concezione di infinito, una sorta di traslazione celestiale, visionario e folle, devoto in un atto di conclamata fede. Il Collezionista! Ci sono esempi fulgidi di persone, nonostante gli affanni della vita, e per rifuggire, hanno costruito oasi immense dove ripararsi insieme a collezioni d’arte speciali. Ma quali sono le regole fondamentali quando si installa un’opera in casa? Non ci sono delle regole da seguire, c’è chi ama il vuoto, chi preferisce riempire gli spazi. L’importante è non abbinare le opere alla tappezzeria e al colore dei divani. Sovente sento dire: “l’opera mi piace perché prevale lo stesso rosso del mio divano, ottimo abbinamento”! Inorridisco! Mi viene in mente ANDY WAROL, nello specifico una delle sue tante serigrafie, raffigurante un uomo seduto su una sedia elettrica in cui sullo sfondo dominava il colore giallo, Warol raccontava di come e quanto l’opera andasse a ruba tra i cittadini di NEW YORK, perché potevano abbinarla al giallo delle loro pareti! Impressionante! Ritengo il “quadro della situazione” che abita le nostre case, una “finestra sul mondo”.

Attraverso l’arte oggi si può esprimere la nostra voce più segreta quella che spesso non trova spazio nella quotidianità, ci permette e promette di lasciare una traccia eterna della nostra storia, di ciò che siamo e cosa la vita ci ha insegnato.

“In hoc signo vinces”: sono ciò che ho e quel che mi circonda è significato del mio significato. (In questo segno vincerai). Felici di rendersi tali!

L’ Arte resiste oltre le distanze. Miracolo dell’Arte!

                                          APOLLONIA NANNI

 

 

 

 


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