La Festa di Chanukkah a Serrastretta con la rabbina e la cantastorie, un momento di unione

Domenica 20 Dicembre 2020 17:01 di Redazione WebOggi.it

A SERRASTRETTA LA RABBINA AIELLO, IL PARROCO DON COSTANTINO E LA CANTASTORIE PRESTIA HANNO PARTECIPATO ALLA FESTA EBRAICA DI CHANUKKAH 

 

Tra canti, comunione interreligiosa all’insegna del dialogo che presuppone sempre l’adesione ai principi della tolleranza e del rispetto reciproco, e la preghiera animata dal parroco don Antonio Costantino, a Serrastretta - suggestivo borgo alle pendici della Sila -  si è svolta la festa di Chanukkah, conosciuta anche con il nome di Festa delle lucio Festa dei lumi.

“In ebraico - spiega Barbara Aiello, l’unica rabbina “riformata” donna d’Italia (in Europa le rabbine donne sono undici) rientrata a Serrastretta dalla Florida - la parola Chanukkah significa inaugurazione e rievoca la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme a seguito della conquistata libertà dagli Elleni. Gli ebrei anche allora seppero resistere contro chi voleva distoglierli dalla Torah e questa festa commemora la vittoria dello spirito sulla forza brutale che minacciava Israele nella sua vita religiosa e spirituale”.

La rabbina a Serrastretta (ma anche nelle città, sulle marine e nei piccoli borghi dell’entroterra “dove sono disseminati segni e stelle di David che testimoniano il radicamento ebraico e le contaminazioni culturali che arricchiscono la Calabria”)  da tempo ormai fa rivivere i tesori della tradizione ebraica  spesso con l’ausilio della cantastorie Francesca Prestia che, anche in questa occasione (assieme al fisarmonicista Angelo Gigliotti), ha interpretato  antichi e stupendi canti ebraici.

Contammorra e chitarrina, la cantastorie ha eseguito: “Shalom aleichem” (canto composto nel XVII secolo da cabbalisti di Tzfat);  “Shalom Adonài” (canto composto da Francesca  Prestia in tutte le lingue parlate in Calabria: ebraico, italiano, calabrogreco, arberesh e occitano);  “Hevenu Shalom aleichem” e infine “O bella ciao”.

Con quest’ultima melodia “di origine yiddish- ha spiegato la cantastorie - e cantata dagli ebrei nei campi di concentramento e dai partigiani e dalle partigiane ebree”, si è conclusa la festa di Chanukkah.

“Segnalando l’attualità della sapienza antica - ha detto la rabbina Aiello - e con canti magistralmente interpretati, abbiamo voluto concludere la festa di Chanukkah mandando, da questi luoghi ricchi di spiritualità e di bellezze naturalistiche, un forte messaggio di pace”

 

 


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