
“L’Alberello Enotrio”, il volume di Massimo Tigani Sava sulle origini identitarie del cibo, del vino e dell’agroalimentare di Calabria
Giovedì 05 Giugno 2025 10:53 di Redazione WebOggi.it
Pubblicata la terza edizione, aggiornata e molto ampliata, del volume di Massimo Tigani Sava intitolato “L’Alberello Enotrio”. Il sottotitolo di questa importante e densa opera di circa 450 pagine, 800 note e centinaia di riferimenti bibliografici tra fonti antiche e letterarie, nonché studi più o meno recenti di storici, archeologi, scienziati, dà il senso di un lavoro costato anni di ricerche e approfondimenti: “Dai Sissizi di Re Italo alla Dieta Mediterranea. Le radici storico-culturali e identitarie di cibo, vino e agroalimentare in Calabria”.
“L’Alberello Enotrio” è sia una teoria originale, inserita nel contesto dell’evoluzione della coltivazione della vite e della produzione enologica nel mondo antico, sia l’introduzione doverosa, riconoscendo l’importanza della Civiltà degli Enotri, ad un lunghissimo ragionamento, misurabile in millenni, sulle origini storico-culturali e identitarie del cibo, del vino e dell’agroalimentare in Calabria.
“L’Alberello Enotrio” è frutto di nuovi impegnativi studi, ricerche, letture, confronti, nonché dell’instancabile girovagare nelle aree rurali e costiere della Calabria sempre alla ricerca di memorie, di testimonianze ancora vive o solo appena percettibili, di nuovi spunti di riflessione. Lo spirito del giornalista che indaga, che si pone domande, che crea collegamenti non
necessariamente scontati, non si placa mai! L’opera ha avuto, nel suo complesso, una lunga gestazione che si è concretizzata, con il trascorrere degli anni, nella pubblicazione di articoli, saggi, introduzioni e prefazioni a volumi, ma anche servizi e speciali televisivi, interventi effettuati nel corso di convegni e conferenze stampa, azioni di comunicazione integrata.
Nel corso del tempo l’Autore ha effettuato molti sopralluoghi nei diversi angoli della Calabria, tra campi coltivati e allevamenti, cantine e oleifici, trattorie e ristoranti, laboratori artigiani e industrie, porti e imbarcazioni dedite alla pesca; ho parlato con tantissimi protagonisti del mondo agroalimentare, ittico ed enogastronomico (contadini, pescatori, agronomi, cuochi, vitivinicoltori, produttori di olive e olio, trasformatori, tecnici ed esperti delle più svariate branche collegate al rapporto tra uomo e mare o tra uomo e terra…); ha letto e consultato una quantità notevole di libri, di contributi specialistici, di relazioni scientifiche e tecniche, di resoconti di viaggi, ed ha anche meditato tanto, appuntando ragionamenti e sensazioni; ha visitato musei e parchi archeologici.
Massimo Tigani Sava ha seguito in presa diretta, in alcuni casi ripetutamente, diverse fiere nazionali e internazionali dedicate al cibo, all’agroalimentare, all’enogastronomia, all’artigianato: Vinitaly Verona, Cibus Parma, Tutto Food Milano, Sana Bologna, Marca Bologna, Salone del Gusto Torino, Sigep Rimini, Macfrut Rimini, la fiera zootecnica di Cremona, Biofach Norimberga, Fancy Food New York, Sial Parigi, Anuga Colonia, Artigiano in Fiera Milano, Macef Milano, e numerosi altri appuntamenti più o meno grandi anche nel Sud Italia. Significativa e intensa la partecipazione a Expo Milano 2015. Nella “Premessa” l’Autore sostiene: «L’agroalimentare, l’enogastronomia e il cibo di Calabria sono unici e preziosi non solo perché “eccellenti”. Segnalo, a tal proposito, come non di rado l’appellativo di eccellenza sia abusato se non addirittura immeritato, soprattutto quando lo stesso è sconnesso da autentici processi di filiera corta e italiana, meglio ancora se certificati, oppure quando non riesce a essere fedelmente in sintonia con l’eredità culturale e storica di una regione antichissima. Né il facile abbandono a luoghi comuni e stereotipi, regalati a profusione in ogni ambito, nonché carichi di forzature e inesattezze, è sufficiente
a incanalare sul giusto binario politiche di sviluppo che necessitano ampie revisioni e integrazioni. Le specialità “eccellenti”, così come i vini, gli oli, i formaggi e i salumi molto buoni o persino ottimi, esistono ovunque, in ogni continente. La distintività assoluta della Calabria, non delocalizzabile, inimitabile, unica, sta tutta nelle sue radici storico-culturali e identitarie modellate da almeno quattro millenni di vicende umane rispetto ai quali si ha memoria archeologica, letteraria o storiografica». Sono ultra millenarie le radici storico-culturali e identitarie di cibo, vino e agroalimentare in Calabria, regione che nei tempi antichi fu detta Enotria, Magna Grecia, terra dei Brettii. Due distinti saggi inseriti nel volume “L’Alberello Enotrio”, corredati da puntuali note, condensano informazioni, spunti di riflessione, analisi, proposte non improvvisate di autentico marketing territoriale, segnalazioni di criticità o di opportunità non ancora pienamente colte e valorizzate. Dai Sissizi del mitico Italo, Re degli Enotri menzionato con ampio risalto nella “Politica” di Aristotele, allo splendore della Magna Grecia, dal legislatore Zaleuco di Locri al proverbiale lusso di Sibari, Pitagora e la Scuola Pitagorica di Crotone, dal “Senatus Consultum de Bacchanalibus della Res Publica Romana” alle “Variae” di Magno Aurelio Cassiodoro, dal progetto utopico di Tommaso Campanella nella “Città del Sole” alle pagine lucidissime di Vincenzo Padula nel periodico “Il Bruzio”, e poi il fondamentale “dipinto” sui maiali neri di Corrado Alvaro in “Gente in Aspromonte”: un contributo straordinario per il sistema agroalimentare ed enogastronomico calabrese riconosciuto come cuore della Dieta Mediterranea. Massimo Tigani Sava, giornalista professionista, laurea in Scienze Politiche, editorialista, saggista, conduttore televisivo, ha diretto negli anni alcune collane di libri di Local Genius ed ha all’attivo numerose pubblicazioni. Da oltre un anno è direttore Sviluppo Identità Territoriale a LaC Network dove coordina il sistema Grand Terroir.