"In cemento veritas", 100 opere del catanzarese Mario Loprete esposte in America

Sabato 20 Maggio 2023 19:06 di Redazione WebOggi.it

 

Lo Yavapai Arts College di Prescott in Arizona ospita l’ennesima mostra americana dell’artista Mario Loprete che per l’occasione ha creato quasi 100 opere ad hoc. "In cemento veritas", a cura di Tim Hull, si svolgerà dal 6 giugno al 14 agosto 2023 presso Yavapai Prescott Art Gallery - Prescott - Arizona - Usa.

Il cemento è usato come colore da Loprete per dipingere i suoi B-Boys, usando come supporto il sacchetto di carta  che lo conteneva. I ballerini di breakdance volteggiano sinuosamente sulla superficie e diventano parte integrante della grafica e della comunicazione della Calme , azienda produttrice del cemento che l’artista predilige per i suoi lavori. Il sacchetto di carta diventa un'opera d'arte non solo a livello di contenuto ma anche a livello estetico. Il cemento liberato dal suo involucro invade l'opera diventando parte del tutto.Il sacchetto Calme diventa importante quanto la figura creata, elevandolo in una sorta di estasi artistica e catartica. Lo stesso vale per le opere con cemento e smalto sulle buste del Mc Donald's. In questo caso l'hip hop e il cemento incontrano il Mc Donald's. Tre concept internazionali dal risultato diretto, fruibile e lineare.

 

Infine Angel: Mario Loprete è molto affezionato a questa scultura. Ha ricreato lo stampo del suo primo giocattolo che i genitori gli hanno regalato nei suoi primi giorni di vita. Angel rappresenta la sua guida, il suo mentore. Il passaggio dalla pittura figurativa a una forma d'arte più concettuale.

Mario Loprete, Catanzaro 1968
Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Catanzaro 

“La pittura è il mio primo amore. Un amore importante. Puro. Creare un quadro, partendo dalla ricerca spasmodica di un concetto con cui voglio trasmettere il mio messaggio questo è per me il fondamento della pittura. La scultura è la mia amante. Il mio tradimento artistico alla pittura, quell'amante voluttuosa e sensuale che ispira emozioni diverse e che toccano corde proibite.
Per le mie sculture in cemento, utilizzo i miei vestiti personali. Attraverso il mio processo artistico in cui utilizzo gesso, resina e cemento, trasformo questi capi di abbigliamento in opere d'arte. Il desiderio voluto è che il mio DNA e la mia memoria, i miei ricordi rimangano all'interno, sotto uno strato di cemento, come li protegge e li preservi come un guscio. Il risultato incuriosisce la persona che osserva  queste sculture e si trasforma in una specie di archeologo postmoderno, che studia il mio lavoro come artefatto urbano. 


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