Il Convento e le Vasche del Cassiodoro, storia delle acque "benedette" di Copanello. ( Fotogallery)

Domenica 09 Febbraio 2020 13:05 di Adriana Guzzi

A guardarle da quì, le Vasche, sembra quasi di toccare tutta il lavoro che c'è dietro a uno spettacolo mozza fiato.

Quì, il dono della natura che si mescola allo spirito dell'uomo è un risultato straordinario.

La storia delle vasche del Cassiodoro, si intreccia con quella di colui che le intagliò e del Monastero " Vivarium" , ad oggi, tra i più conosciuti di epoca Medievale. Sede di vita religiosa e culturale senza precedenti.

Flavio Magno Aurelio Cassiodoro, Politico e letterato, nato intorno al 485-490 d.C. circa a Squillace, si ritirò in terra natìa  dalla vita politica che lo aveva portato a Costantinopoli per dedicarsi allo studio e alla ricerca di quell'equilibrio tra il sapere accademico e la conoscenza spirituale.

Lo spirito di questo luogo trasuda quasi dai muri. Mentre scrivo , con la luna piena che si riflette sulla costa dei saraceni, tutto racconta di quel ritiro in cui le persone hanno trovato il rinnovamento. Le nicchie nei muri, le finestrelle da cui si accede ai balconi, il silenzio dei corridoi..

Mai monaco nel suo Monastero, il Cassiodoro , è simbolo di un uomo che trova nella solitudine l'equilibrio per portare prosperità agli altri. Prima fra tutte la sua terra in cui fa nascere un polo di sapere e un viatico di intellettuali del tempo.

Luogo di incontro e di trasformazione, quì, il "troppo giovane politico" rese il simbolo dell'uva come rappresentazione di Cristo e fece nascere un nuovo simbolo di Cristianità:IL PESCE.

Le vasche di Copanello tra le scogliere di granito bianco, nascono per nutrire di sole e calore i pesci che sfamavano gli ospiti del Monastero e diventano, invece, simbolo del nutrimento spirituale e culturale che il legame tra il Vivarium e il mare regala a chi si concede una sosta in questo posto.

Oggi, di quel simbolo di prosperità e meditazione resta una locanda a picco sul mare. "Luna Convento" si affaccia proprio su quelle vasche scavate nell'acqua. In ogni stanza è appesa la storia dell'ala in cui si trova. 

La sensazione che si respira qui è che il presente abbia custodito con riverenza e rispetto tutti i pensieri nati e cresciuti nel Monastero. 

A Copanello il tempo sembra essersi fermato a quando il divino si incontrava segretamente con l'uomo nelle stanze colme di libri del Convento. Ad emergere dalle acque di questo lembo di terra, è un aria mistica,  da gustare sul balconcino che guarda l'orizzonte che si distende davanti a Gerusalemme.

 

Le Vasche del Cassiodoro e questo tratto di costa catanzarese meritano di essere conosciute e vissute pregne del loro significato.

Si dice che queste acque limpide, dal promontorio selvaggio, siano benedette. Io ci credo, specie mentre guardo i mandorli che ci fioriscono sopra.

Il mandorlo, infatti, rappresenta il primo "fiorire" della primavera. Al freddo di febbraio, con un tiepido vento di mare, sembra precursore di una stagione di rinascita.

Rientrando a casa, col profumo del mare addosso e con gli occhi pieni del suo colore, penso che troppo spesso abbiamo la bellezza più profonda così vicino, eppure ce ne sfugge il vero valore. 

Grazie, di chiunque sia il merito, per avermi dato questa possibilità. Grazie a me per averla colta.

 

 

 


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