Gli over 50 sono sempre più tecnologici, ma il divario digitale è ancora ampio e richiede l’attenzione di soggetti pubblici e privati

Martedì 14 Dicembre 2021 19:10 di Redazione WebOggi.it

L’emergenza sanitaria che stiamo ancora vivendo ha amplificato la diffusione e l’utilizzo delle tecnologie nella vita quotidiana di ognuno, incrementando il processo di adeguamento al digitale. Una situazione che ha fatto emergere criticità e sfide per la popolazione senior. Essa, infatti, risulta più in difficoltà nell’acquisizione di competenze digitali, nell’esercizio della tutela della privacy e dei propri diritti e nell’accesso alle tecnologie informatiche, ma è anche il segmento di popolazione maggiormente in crescita e destinato ad assumere un ruolo sempre più centrale in termini sociali ed economici.


Per tali motivi l’Associazione 50&Più e la Fondazione Leonardo hanno realizzato il volume “Ipotesi per il futuro degli anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali” che fornisce un quadro della situazione odierna e degli scenari con cui la popolazione anziana dovrà confrontarsi nei prossimi anni.

Il volume, curato dal Presidente di 50&Più, Carlo Sangalli, e dal Presidente della Fondazione Leonardo, Marco Trabucchi, raccoglie i contributi di 23 autori, che hanno analizzato il crescente diffondersi della tecnologia tra le generazioni più anziane. All’interno del testo è inclusa la ricerca condotta in collaborazione con l’istituto Format Research “La percezione della tecnologia da parte dei senior: un’indagine sugli over 50” volta a verificare l’uso delle nuove tecnologie e l’influenza della digitalizzazione sulla
qualità della vita degli italiani over 50.

Gli ambiti analizzati spaziano dall’effettivo utilizzo dei dispositivi ai modi e tempi della loro fruizione, dalla privacy all’etica nella gestione dei dati digitali, dall’uso dei social network agli effetti nelle relazioni sociali, dal ruolo della domotica e dell’intelligenza artificiale alle tecnologie a supporto della salute, dell’informazione e dei servizi sociosanitari e assistenziali. Non mancano, poi, i dati che riportano l’avanzamento della digitalizzazione della sanità e riflessioni sulle potenzialità della tecnologia come ponte intergenerazionale.

“La pandemia ha imposto nelle vite di tutti noi grandi cambiamenti tecnologici, sia collettivi sia personali. La tecnologia ci ha permesso di restare in contatto con i nostri cari nei momenti più difficili di distanziamento sociale, ma anche di sperimentare nuove frontiere per coltivare i nostri interessi come corsi online o visite virtuali nei musei. Oggi dobbiamo anche preoccuparci del divario digitale che affligge la popolazione senior ed è per questo che 50&Più si propone alle forze politiche come interlocutore e mediatore esperto nella definizione delle azioni volte ad accorciare tale divario” afferma Carlo Sangalli, Presidente Nazionale di 50&Più.

“Il progresso tecnologico è sotto gli occhi di tutti, ma renderlo accessibile a tutti richiede un piano mirato di finanziamenti, reti e infrastrutture adeguate, un costante impegno per una formazione che consideri i bisogni specifici di ogni utente, un’adozione incisiva degli strumenti tecnologici da parte dei servizi sociosanitari a beneficio delle persone – aggiunge il Presidente Sangalli – un cambiamento che richiede uno sguardo diretto e aperto a nuove visioni, lo stesso sguardo con cui l’Associazione 50&Più e la Fondazione Leonardo osservano l’attuale rivoluzione tecnologica rapportata alle necessità dei senior”.

I dati emersi dall’indagine hanno spinto l’Associazione 50&Più e la Fondazione Leonardo ad avanzare alcune richieste alle forze politiche, volte ad avviare un dialogo per:

  1. includere gli anziani all’interno di un progresso civile favorito dall’impiego della tecnologia, anche grazie a percorsi sensibilizzativi di formazione;
    2. ampliare l’accesso alla reti informatiche e alle infrastrutture tecnologiche della popolazione anziana sull’intero territorio nazionale;
    3. l’adozione di strumenti tecnologici da parte dei servizi sociosanitari e assistenziali a beneficio dei senior;
    4. coinvolgere le organizzazioni che si occupano di persone anziane per stimolare, sviluppare e testare nuove tecnologie;
    5. finalizzare parte delle risorse del PNRR per ridurre il digital divide e migliorare così la vita della generazione senior.

“Il processo di diffusione delle tecnologie nel nostro mondo risulta complesso e non può certo essere lasciato a una crescita spontanea. Gli ambiti da considerare importanti nel processo di diffusione delle tecnologie per plasmare il futuro sono moltissimi e complessi: non sono possibili piccoli aggiustamenti, qualche lezione informativa, un consenso generico – commenta Marco Trabucchi, Presidente Fondazione Leonardo – vi è bisogno, prima di tutto, di un’accettazione sincera, di una formazione seria e prolungata, della predisposizione di metodologie di lavoro già precedentemente adattate alle persone anziane. L’incontro della persona non più giovane con la tecnologia sempre una questione seria e delicata che richiede sensibilità, attenzione e capacità di studio e progettazione”.


“Nel momento in cui, attraverso le occasioni offerte dal PNRR, si diffonderà nel nostro Paese in modo finalmente serio la disponibilità delle nuove tecnologie digitali – prosegue il Presidente Trabucchi – l’Associazione 50&Più e Fondazione Leonardo si propongono come strumento efficace per raggiungere quella fascia di popolazione che rischia di rimanere esclusa, anche se realisticamente è quella che ne trarrebbe il maggiore vantaggio”.

Alcuni dati dell’indagine

Dall’indagine condotta su un campione di oltre 1.500 persone tra i 50 e gli 85 anni è emerso che gli ultracinquantenni sono grandi utilizzatori delle nuove tecnologie: quasi l’85% possiede uno smartphone, oltre il 61% ha un pc, il 21% circa ha un tablet, circa il 40% utilizza un telefono cellulare senza Internet e infine, l’8,4% utilizza uno
smartwatch. L’utilizzo che gli over 50 fanno dei device informatici non si discosta dall’impiego da parte delle generazioni più giovani: quasi il 72% utilizza pc e tablet per la posta elettronica, il 67,8% per navigare su internet e il 67% per accedere ai social network. Un altro dato interessante rivela che il 37% effettua pagamenti online per
servizi di vario genere e quasi il 30% l’e-commerce.

Altro dato emerso mostra che il 16,8% degli intervistati che utilizza il pc o il tablet per ricavare informazioni utili a facilitare gli spostamenti, avere informazioni di carattere
sanitario e istruzioni sulle diverse procedure. Il 94,8% degli over 50 è iscritto a uno o più social network, mentre è soltanto il 5,2% a non utilizzarli. Questa passione è aumentata durante la pandemia soprattutto per tenersi in contatto con amici e parenti. I social più gettonati sono WhatsApp (79%) e Facebook
(73,3%).
Attraverso i social, secondo quanto emerso dalla ricerca, gli ultracinquantenni comunicano con persone care (65%), si distraggono dai problemi personali (24%) e ampliano la rete di relazioni in base a interessi comuni (20%).

Circa il 73% degli intervistati è ricorso al proprio medico di base e/o altri medici, tramite la tecnologia. In particolare, il 52% del campione lo ha fatto tramite telefono, il
48% tramite WhatsApp e e-mail e il 6,5% con videochiamate. C’è stata anche una piccola percentuale, quasi il 6% che ha sperimentato sistemi di telemedicina, come la televisività, la teleriabilitazione, la teleassistenza e il telemonitoraggio.

 

Se da un lato la tecnologia attrae e viene riconosciuta dalla popolazione senior come un vantaggio, dall’altro lato questa fascia demografica ha anche bisogno di essere messa in guardia dai pericoli della rete. Alcuni dati evidenziano che l’uso dei social network favorisce il diffondersi di fake news e una mancanza di nozioni nel riconoscimento delle fonti di provenienza delle notizie. Così come il sentiment relativo all’uso della domotica e degli assistenti vocali registra una spaccatura tra piena accettazione (45%) e completo rifiuto (45%).


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