Giornata contro la violenza sulle donne: partecipato incontro a Cortale

Mercoledì 27 Novembre 2019 12:30 di Redazione WebOggi.it

Nella Sala consiliare del Comune di Cortale, personalizzata simbolicamente da tante scarpe rosse in occasione del 25 novembre, si è svolto un partecipato dibattito sulla violenza contro le donne. Una iniziativa fortemente voluta dagli organizzatori: Simona Papaleo, assessora alla Cultura, Spettacolo e Politiche Giovanili, Andrea Simonetta, Manuela Rondinelli e Salvatore Riga. 

Presenti anche i consiglieri comunali Danilo Scollato e Pietro Conidi e rappresentanti delle Forze dell’Ordine. Ad aprire l’evento, dedicato alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne,  la vicesindaca Lina Leuci che ha sottolineato l’importanza della scuola nel processo educativo. Poi ha preso la parola la dottoressa Alessia Bausone. La nota giurista calabrese ha sottolineato come le violenze di genere non siano solo di tipo fisico, ma anche psicologico, economico e, financo, istituzionale. Violenze che fioriscono in contesti dove è più marcata la disuguaglianza e la discriminazione nei confronti delle donne. Nel suo intervento ha poi toccato i recenti interventi legislativi sul revenge porn e furto di identità, nonché le nuove frontiere delle violenze nell’ambito dei social network.

La giornalista Genny Pasquino ha parlato del decalogo proposto dall’ordine dei Giornalisti della Regione Toscana per contrastare attraverso un linguaggio corretto pregiudizi e stereotipi. In pratica un elenco di parole “proibite”, uno strumento pratico per parlare di violenza sulle donne in modo appropriato, pensato per aiutare i media e l’ opinione pubblica  ad affrontare il tema in maniera opportuna.

Ha concluso il dibattito la psicologa Anna Maria Bruni. Una poesia di Prévert ha offerto spunti e attorno al tema trattato dai versi, ha sviluppato una lunga e intesa riflessione. 

“La sfida di civiltà che oggi assumiamo- spiega la dottoressa Bruni  è estirpare le radici solide e ataviche dello stalking e della violenza di genere, che affondano nella storia dell’ uomo alimentate dal terreno fertile della società odierna, dalle regole non scritte della tradizione morale, religiosa, dalle usanze familiari e comunitarie, ma anche e soprattutto negli habitus mentali sedimentati dal millenario dominio maschile, interiorizzati purtroppo dalle donne che devono imparare a dire un no, forte e fermo” 


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