Gioco fisico, una filiera da 22,5 miliardi: ora serve una riforma strutturale

Giovedì 05 Dicembre 2024 20:02 di Redazione WebOggi.it

 

22 miliardi e 500 milioni di euro. È questa la spesa degli italiani per giochi, scommesse e lotterie nel 2024. Una spesa che è sempre più orientata a giochi di intrattenimento e di abilità, con meno rischio di dipendenza ma con pay out più elevato.

A dirlo è l’Agic, l’Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione che unisce i quattro principali concessionari di gambling italiano: Snaitech, Sisal Italia, IGT e Lottomatica. Un’associazione importante, che rappresenta da sola quasi il 70% del gioco italiano e vanta una rete di 60 mila punti vendita sparsi in tutto il territorio e oltre 6 mila occupati.

“Questo è solo un esempio di quanto sia importante la filiera del gioco fisico – ci spiegano gli esperti della redazione di Giochidislots.com – ma per capirlo meglio possiamo guardare ai dati del gettito erariale: le casse pubbliche hanno guadagnato 11 miliardi e 500 milioni di euro dal gambling, un dato in linea rispetto al 2023”.

A spiegare nel dettaglio i dati è anche Michele Sessa, responsabile Affari istituzionali e regolatori di Snaitech, che spiega come la raccolta complessiva sia aumentata del 6%, raggiungendo i 155 miliardi circa. Tuttavia, si registra una diminuzione di 1 miliardo nella raccolta proveniente dalle gaming machines, con un calo di 250 milioni di gettito, dovuto soprattutto al crescente successo dei giochi di abilità a distanza, caratterizzati da un pay out superiore al 93%, rispetto alle gaming machines che offrono un pay out compreso tra il 63% e il 74%. Nel settore, l'online rappresenta circa il 23% della spesa totale, superando però il canale fisico in termini di raccolta complessiva.

“Di fronte a questi numeri si capisce bene l’importanza del settore del gambling - continuano da Giochi di Slots - e si capisce anche l’andamento di un mercato in continua espansione. Per questo è fondamentale e urgente mettere mano al riordino delle disposizioni in vigore sul gioco fisico”. L’obiettivo, spiegano gli esperti, è quello di abbandonare una volta per tutte il regime di proroga per i vari segmenti di attività, così da avere certezze normative e regolamentari che consentano di impostare gli investimenti e di guidare la crescita del settore.

“All’interno di AGIC, dal 2003 a oggi sono stati generati 120 miliardi di euro di gettito allo stato”, precisa Alberto Giorgetti, direttore delle relazioni istituzionali di Igt, che mette l’accento sul gambling pubblico come una scelta virtuosa da parte dello Stato.

“Diventa fondamentale allora instaurare un dialogo tra associazioni di categoria come AGIC e i soggetti istituzionali – concludono dalla redazione di Giochi di Slots – proprio per mettere insieme esperienze, visioni e obiettivi che siano in grado di far evolvere e progredire sia il lato privato, quello degli investimenti, che quello pubblico, dello Stato”.

Il confronto con il Ministero dell’Economia e della Finanza è quindi aperto e le associazioni hanno già preparato un documento programmatico in cui, tra le varie istanze, si chiede l’abolizione dei limiti di distanza o di altre limitazioni per i punti vendita certificati. La palla ora passa alla Conferenza Stato Regioni. La risposta? Forse nel 2025.



 

 


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