
Eugenio Morrone, il gelatiere calabrese collezionista di premi
Sabato 09 Marzo 2019 11:10 di Redazione WebOggi.it
All'ultima edizione del Sigep di Rimini ha conquistato il primo posto al Gelato d'Oro, competizione che gli è valsa il posto nella squadra che il prossimo anno rappresenterà l'Italia alla Coppa del Mondo della Gelateria.
Si è confrontato con 12 gelatieri tra i migliori gelatieri d'Italia (in 4 categorie di gara: gelato gastronomico, coppa in vetro e due prove di abilità con ingrediente segreto Mystery box crema e frutta) e ha convinto la giuria tecnica con un gusto yogurt variegato ai frutti di bosco con mandorle tostate, poi con un ribes nero profumato all'estratto di rosmarino e lime, con una coppa di sorbetto al mandarino tardivo allo zenzero e menta e gelato di pistacchio con crumble di noci e una spadellata di pere william alla vaniglia del Madagascar. Per quanto riguarda il gelato "salato", ecco il suo gusto all'olio di oliva con pomodori canditi e pane tostato e fritto.
Eugenio Morrone, gelatiere classe 1984, nato a Catanzaro e cresciuto a Zagarise, ma romano d'adozione, ha le idee chiare e sa metterle in pratica con risultati felicissimi. La difficoltà sta tutta dietro le quinte, nel lavoro di studio e preparazione, poi le sue ricette arrivano semplici, pochi elementi per ogni gusto, "Perché - dice - una lista ingredienti più breve possibile dà garanzia ai consumatori, che possono capire ciò che leggono". Traduzione: no coloranti, solo addensanti naturali, meno zuccheri possibile, no semilavorati.
"Non ho nulla contro i semilavorati - chiarisce - e ci sono aziende che ne producono di ottima qualità, solo che non è il mio mondo, non mi ci trovo, amo partire dalla materia prima".
E infatti la panna arriva nel suo laboratoria a 30 ore dalla mungitura, dalla centrale del latte di Frosinone ("latte della stalla", precisa); il pistacchio non parte da farine o basi pronte ma viene acquistato nature ("ne uso due tipi, quello siciliano e quello più sapido di Stigiano in Basilicata per creare il mio mix ideale") e tostato; per il gusto caldarrosta usa i marroni di Antrodoco; le nocciole viterbesi, i mandarini di Calabria, i pinoli del Circeo, le arance bionde di Fondi, il mango siciliano.
I punti di riferimento sono piccoli produttori il più possibile di prossimità, un modo per esplorare soprattutto il Lazio e le regioni italiane attraverso l'arte del gelato: "E' importantissimo conoscere i fornitori della zona, piccoli produttori che lavorano intorno a noi. Ci danno ingredienti ottimi, genuini, di stagione. Sono certo che se lavorassi in altre zone farei altri gusti in base a quello che fornisce il mercato locale". Per esempio al momento non si trova il gusto fragola nella sua gelateria romana, Il Cannolo Siciliano: "La si troverà tra circa 20 giorni".
Per chi si chiedesse come mai un calabrese abbia una gelateria a Roma che si chiama Cannolo Siciliano (si trova in Piazza Roberto Malatesta 16b), la risposta è semplice. C'è di mezzo l'amore. Siciliana è la sua fidanzata Francesca, che lo ha coinvolto nel bar pasticceria di famiglia. E la gelateria è già la passione della loro bambina Virginia: "Ha solo due anni, ma già si diverte a fare il gelato con me, con la piccola mantecatrice professionale che le ho portato a casa. Ama soprattutto i gelati alla frutta".
