E' tornata la Primavera, la Calabria può fiorire.

Domenica 19 Aprile 2020 14:28 di Adriana Guzzi

" È tornata la primavera .

È nell'ordine delle cose. Lo senti dall'odore dell'erba e di fiori che filtra dalla finestra aperta, la riconosci nei rumori che ora si fanno spazio nel silenzio. Ora più che mai, cinguetta lei, anche se il cielo è grigio. 


Non riesce a trattenere la gioia dopo aver atteso un anno nascosta, al buio e al freddo. E' come un sorriso che scoppia in una stanza affollata.


E' quell'attesa della rinascita che scoppia nei colori, invade ogni sguardo lontano dai monitor, che rivolgi a una finestra.

Si era abituati a toccarla la primavera, senza mai farci davvero caso. Ora ci tocca riscoprire lo sguardo, anche per toccare, per abbracciare. .
.
Come quando abbracciamo con gli occhi la commessa che ci aiuta a imbustare la spesa. Una delle poche che vede il nonstro  abbraccio senza uno schermo in mezzo.


Adesso bisogna che anche il sorriso trovi una strada nuova , che risalga dalle labbra nascoste dietro la machera per emergere ovunque possa esser visto.

E' una stagione nuova, forse troppo nuova.

Ma la natura è maestra, ovunque ci parla di cambiamento. Una cosa è insita nella natura più di qualunque altra: l'adattamento.

E quando si sveglia non sa cosa l'aspetta, ma è pronta. E' pronta perchè in natura o fiorisci o muori. O ti adatti, o passi. 

Ora tocca a noi riscoprire, risvegliare...anche i sensi.


Riscopriamo  l'udito,  quando una voce  è come una coperta di Linus sul cuore.

Il tatto quando passa per le emozioni che riusciamo a provare. La vista, quando si apre per tutto ciò che è invisibile. 

È primavera, e con lei ritorna  il sapore di un sugo andato lento, è il sapore del tempo, che non ricordavamo più.

Primavera, stagione in cui ogni cosa torna alla vita.

Eppure... questa é la primavera in cui ci è stato tolto molto, troppo.

Altro invece se n'è andato. Ma il ricordo di quello che era può farci sfuggire l'occasione per ciò che è. E che per certo sarà. 

E' Primavera, e io voglio "toccarla" soprattutto per chi non ha fatto in tempo a "sentirla".

E la tocco da casa per chi ha chiuso gli occhi, solo, senza poter abbracciare e sorridere a nessuno, neanche con lo sguardo. E a quel sorriso mi ci aggrappo,  e fosse l'ultima cosa che faccio, lo dono.

Ho scelto l'istallazione di Apollonia Nanni su C.so Mazzini a Catanzaro, perchè mi ha ricordato che tutti noi abbiamo il diritto e il dovere di tornare a sorridere.

Niente sarà come prima, dicono. E' vero, speriamo. Il "prima" è un tempo finito, lo è sempre. L'adesso è un tempo nuovo, è una stagione diversa. 

E mentre penso a chi è andato via in questa stagione, non riesco a fare a meno di comprendere che i morti, quelli veri, sono coloro che restano, ma non sanno fiorire.

Adriana Guzzi.


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