Concorso “OLTRE IL GHETTO. Storie di libertà”

Lunedì 21 Dicembre 2020 22:03 di Redazione WebOggi.it

Concorso “OLTRE IL GHETTO. Storie di libertà

Una chiamata al racconto per far conoscere le vite delle persone migranti che, nelle regioni del Sud Italia, sono riuscite a completare un percorso di emersione e di emancipazione, nonostante le gravi condizioni di sfruttamento lavorativo.

 

 

Ci sono alcuni elementi che rendono le storie di vita un potente strumento di comunicazione. La loro capacità di trasmettere in maniera autentica, di creare un’immediata vicinanza con chi ascolta, il senso di generosità che sta nel condividere il proprio percorso. Oltre il ghetto, il concorso appena lanciato per raccogliere storie di chi è riuscito ad uscire dalla morsa del caporalato e dello sfruttamento, è un’occasione preziosa quindi per dare voce ai protagonisti e alle organizzazioni che, con il lavoro costante sul territorio, li hanno accompagnati in un vero e proprio percorso di libertà.

Oltre il ghetto è quindi il concorso interregionale - indetto nell’ambito del progetto Su.Pr.Eme. Italia (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle 5 regioni meno sviluppate), finanziato nell’ambito dei fondi AMIF Emergency Funds (AP2019) della Commissione Europea DG Migration and Home Affairs - che si pone l’obiettivo di accendere un faro sul tema dello sfruttamento lavorativoin agricoltura dei cittadini migranti e sulla reale possibilità di fuoriuscitae riscatto da questa condizione, per sensibilizzare e promuovere nella popolazione temi importanti come giustizia sociale, legalità e accoglienza.

Per raggiungere queste storie, il concorso si rivolge alle organizzazioni del privato sociale e alle istituzioni impegnate nel contrasto al caporalato che le abbiano intercettate, accompagnate e che vogliano contribuire a restituirle alla collettività.

Oltre il ghetto è dunque un concorso narrativo che premierà le storie che offriranno maggiori elementi suggestivi, evocativi e di immedesimazione rispetto al pubblico e le storie che, per la loro esemplarità, si offriranno come maggiormente capaci di spezzare quelle barriere che ostacolano i processi di integrazione e creano aree di inconsapevolezza od omertà in cui prolifera il fenomeno dello sfruttamento lavorativo.

Sfruttamento lavorativo, negazione dei documenti, condizioni di vita disumane, scivolamento verso lavori agricoli di raccolta, colpevolizzazione delle vittime. L’occhio dei media sui ghetti e sul fenomeno del caporalato ci restituisce storie che raccontano condizioni di vita e lavorative degradanti. E quelle storie di riscatto, di uscita da una condizione di schiavitù e sfruttamento, di acquisizione di una propria autonomia e di strumenti che consentono di poter diventare indipendenti, sembrano essere eccezioni, esperienze isolate e fortunate che faticano a farsi sistema.

 


Galleria Fotografica




Notizie più lette