Tamponi gratuiti, Granato replica ad Occhiuto: “Sarebbe un modo per rendere costituzionalmente accettabile il Green Pass”

Mercoledì 13 Ottobre 2021 19:44 di Redazione WebOggi.it

“Quando si dice una questione di punti di vista. Il neo presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sostiene che i tamponi gratuiti per i lavoratori non vaccinati sarebbero una “giustificazione” della decisione dei singoli di non praticare i vaccini. Io lo invito a riflettere sul fatto che proprio permettere ai dipendenti pubblici e privati non vaccinati di effettuare il tampone gratuitamente sarebbe semplicemente un modo per rendere costituzionalmente accettabile il Green Pass e renderlo utile a tutelare la salute pubblica e l’economia. Gli ricordo, ma dovrebbe saperlo bene da deputato in carica, che è compito della Repubblica rimuovere ogni ostacolo di ordine economico e sociale che impedisce ai cittadini di esercitare e fruire dei propri diritti. E' l'articolo 3 della Costituzione a suggerire che questi tamponi siano gratuiti. Se la Regione se ne facesse carico darebbe semplicemente attuazione al dettato costituzionale. Ma capisco che questo non va di moda, al contrario della prevaricazione”. E' quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (L'Alternativa c'è).

“Sull'efficacia e la sicurezza dei vaccini sapremo qualcosa solamente nel 2023, visto che fino ad allora circoleranno con autorizzazione condizionata – afferma ancora Granato -. Quindi tutte le persone che non vogliono praticare su se stessi questa “prova” sono pienamente legittimate a farlo anche dalla legge stessa . La norma, infatti, prevede che la vaccinazione sia facoltativa e non obbligatoria. Il diritto a scegliere, che è riconosciuto dalla legge, dovrebbe essere accompagnato dalla rimozione di quei famosi ostacoli di cui parla la Costituzione. Ma il presidente Occhiuto si rivela un degno rappresentante della classe politica che oggi si ritrova a governare il Paese, condividendone le politiche discriminatorie, prevaricatrici, anticostituzionali, repressive e violente nei confronti di una parte della popolazione che invece sta agendo a tutela della propria salute, nel rispetto di quella altrui, dato che purtroppo è notorio che i “vaccini” non ostacolano la circolazione dei contagi, dunque, su queste basi non può essere stabilita una discriminazione tra chi ha esercitato una facoltà anziché l’altra”.


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