Soverato. Sei imprenditori indagati con l'accusa di voler evadere il fisco: prosciolti dal Gup (I NOMI)

Venerdì 22 Ottobre 2021 21:31 di Redazione WebOggi.it

di EDOARDO CORASANITI

Il fascicolo si arena già ai piedi del giudice preliminare: sono stati prosciolti sei imprenditori di Soverato accusati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. 

Secondo l'accusa i commercianti avrebbero cercato di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto (per importi fino a 10mila euro) avvalendosi delle fatture per prestazioni ritenute inesistenti emessa da una ditta di Grafiche soveratese. I fatti sarebbero accaduti tra il 2012 e il 2014.

E così, per Vito Macrì (classe 1938, difeso dall'avvocato Fabrizio Costarella), Domenico Antonio Mosca(classe 1959, difeso dall'avvocato Bruno Filippo Napoli), Massimiliano Davide Araniti (classe 1970, difeso dall'avvocato Vincenzo Arcidiacono), Antonio Domenico Brancatella (1961, difeso dall'avvocato Sara Alcaro e Maria Leto), Carmela Anna Pennisi (1973, difesa dall'avvocato Maria Grazia Conidi), Maurizio Ciccarello (1970, difeso dall'avvocato Giovanni Balletta) la Procura di Catanzaro nel 2019 ha aperto un'indagine che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio nel 2021.

Due giorni fa il Giudice dell'udienza preliminare, Paolo Ciriaco, ha prosciolto gli imputati e chiuso un capitolo giudiziario tortuoso e che avrebbe rischiato di avere conseguenza penali anche gravi. Il reato è punito con la reclusione fino ad otto anni. Ma il gup ha ristabilito un punto fermo: i fatti non sussistono. 


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