Indagine sul “Festival di Spoleto”: a processo Oliverio, Lucchetti e Aiello

Mercoledì 25 Novembre 2020 01:46 di Redazione WebOggi.it

Sono stati rinviati a giudizio Mario Oliverio, Mauro Lucchetti, Ferdinando Aiellonell’ambito di un'inchiesta su presunte irregolarità nell'uso dei fondi per la promozione turistica della Calabria. L’accusa, ribadita oggi in aula dal pm Graziella Viscomi, è di peculato. Il processo inizierà a gennaio.

Il primo è l’ex presidente della Regione Calabria ed è difeso dall’avvocato Vincenzo Belvedere, il secondo è il legale rappresentante della "Hdrà", società romana che si occupa di comunicazione e organizzazione di eventi, mentre Aiello è un parlamentare del Pd che, secondo la Procura, avrebbe messo in contatto Oliverio con la Hdrà, "istigandone la partecipazione e partecipando lui stesso, sebbene privo di titolo, a spese della Regione Calabria". 

Durante le scorse udienze, l’avvocato Belvedere che ha evidenziato l’insussistenza della gravità indiziaria, aggiungendo che l’ex presidente avrebbe partecipato al festival per accrescere il prestigio della Regione da lui guidata ed esclusivamente a fini turistici e promozionali e non personali o politici.

Belvedere ha evidenziato al giudice come i numeri siano dalla sua parte: per la tesi difensiva, infatti, il turismo è cresciuto in Calabria proprio grazie a quell’evento. Con un numero di click sul sito del festival altissimo: 12 milioni. 

L’avvocato Belvedere, difensore anche di Aiello, in passato aveva  chiesto il non doversi procedere per il parlamentare. Anche qui, mancherebbe la gravità indiziaria. 

Marcello Manna invece difende Lucchetti: per il sui legale non ci sarebbero state le condizioni per mandarlo a processo. 

LA VICENDA

 La vicenda, in particolare, riguarda la partecipazione di Oliverio ad un appuntamento che si tiene a margine delFestival Dei due mondi di Spoleto, il format giornalistico "I dialoghi di Paolo Mieli". Il governatore calabrese vi ha partecipato nell’estate del 2018. Un appuntamento finalizzato a promuovere le bellezze della regione in ottica turistica e finanziato con fondi pubblici.

Tuttavia, a giudizio della Procura catanzarese, in quel contesto "non venivano promosse le attività turistiche regionali, bensì si realizzavano le interviste tipiche di un talk show" nel corso del quale Oliverio avrebbe perseguito finalità privatistiche di promozione politica di se stesso. si infatti hanno chiesto il suo rinvio a giudizio anche nell'inchiesta Lande desolate su presunti illeciti nella gestione da parte della Regione degli appalti riguardanti l'aviosuperficie di Scalea, l'ovovia di Lorica e il rifacimento di Piazza Bilotti a Cosenza, e Passpartout in cui sono ipotizzate irregolarità in alcuni appalti a Cosenza, tra i quali quello della metropolitana leggera Cosenza-Rende e per la realizzazione del nuovo ospedale.

 


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