
Incendi estivi e prevenzione in Calabria: cosa si sta (o non si sta) facendo
Martedì 20 Maggio 2025 13:20 di Redazione WebOggi.it
Articolo di M.C.
on l’arrivo dell’estate, in Calabria torna puntuale l’incubo degli incendi boschivi. Focolai che si moltiplicano, ettari di vegetazione ridotti in cenere, comunità in allerta, e il solito interrogativo: cosa si sta facendo per prevenirli? E soprattutto, cosa non si sta facendo?
Negli ultimi dieci anni, secondo i dati del Corpo Forestale e della Protezione Civile, la Calabria è una delle regioni italiane con il più alto numero di incendi ogni estate. Il 2023 ha visto bruciare oltre 15.000 ettari di boschi e macchia mediterranea, con un picco tra luglio e agosto. Le province più colpite? Reggio Calabria e Cosenza, seguite da Catanzaro.
Il cambiamento climatico ha peggiorato le condizioni: ondate di calore sempre più intense, assenza di piogge, terreni secchi e venti forti rendono il territorio vulnerabile. Ma il clima non è l’unico colpevole.
La maggior parte degli incendi, come confermato dalle autorità, è causata da mano umana, volontaria o colposa. Accensione di sterpaglie, abbandono di mozziconi accesi, roghi agricoli non controllati: comportamenti che sfuggono a ogni logica di tutela.
A questo si aggiungono carenze strutturali:
Squadre antincendio insufficienti;
Tagli alla forestazione;
Piani comunali di emergenza poco aggiornati;
Ritardi nei finanziamenti ai Comuni.
La Regione Calabria ha varato nei mesi scorsi un piano antincendio per il 2024, con un potenziamento dei mezzi aerei e il coinvolgimento della Protezione Civile. Ma il piano, secondo molte associazioni ambientaliste, arriva ancora una volta in corsa, a stagione già iniziata.