Catanzaro, presentato il libro di Francesco Ceniti "Nel nome di Denis”: la storia del calciatore diventa romanzo

Venerdì 07 Aprile 2023 10:32 di Redazione WebOggi.it

Il convegno svolto nella sala De Nobili del Comune di Catanzaro ha visto come tema centrale la storia di Denis Bergamini, ex calciatore del Cosenza deceduto 34 anni fa, sulla cui scomparsa gravano più ombre che luci. Promotore dell’iniziativa è stato Roberto Talarico; significativo intenso che si sia scelto di intitolare il convegno “Lo sport oltre i confini”, proprio perché la ricerca della verità e dei valori condivisi accomuna due città calcisticamente rivali come Catanzaro e Cosenza. Seduti al tavolo dei relatori vi sono proprio i due sindaci Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro e Franz Caruso sindaco di Cosenza, che hanno espresso profonda commozione nel ricordare Denis, bandiera del calcio cosentino morto soltanto a 27 anni. I sindaci hanno ribadito come la visione di elementi quali verità e giustizia oltre ad uno strategico assetto politico e commerciale leghino due città così vicine. Nel nome di Denis è il titolo del romanzo scritto da  Francesco Ceniti, giornalista de “La Gazzetta dello sport” e scrittore. Il caso controverso meritava di essere raccontato in un intrigante romanzo nel quale emerge la tecnica narrativa che vede Denis parlare in prima persona come fosse in vita; già perché proprio in un passaggio del testo si rivolge al papà Domizio (estratto letto dal moderatore e giornalista Antonio Argentieri Piuma) dicendogli di non arrendersi e proprio grazie a questo spirito mai domo, la famiglia di Denis può parlare a distanza di 30 anni ancora con dignità, seppur la giustizia non abbia ancora raggiunto l’ultimo grado di giudizio.

Fulcro della ricerca è Donata (sorella di Denis) che non ha mai mollato un centimetro pretendendo la riapertura del caso: si pensi che la seconda riesumazione a distanza di 30 anni ha visto Denis ancora intatto con le pupille integre, quasi un segno del destino a dire “io sono qui e aspetto sempre giustizia e verità”; così afferma Ceniti.

Il sindaco di Cosenza Franz Caruso ha preferito ragionevolmente non sbilanciarsi e non fare pronostici sul caso, anche perché il suo ruolo di giurista impone il segreto professionale ed ha ricordato come la sovraesposizione mediatica rischi di scavalcare un processo ancora in corso in Corte d’Assise di Cs, ormai alle battute finali. Nel 1989 proprio Caruso difese le ragioni della parte civile.

Tuttavia Caruso ha apprezzato il lavoro di Ceniti tenendo a rimarcare l’affetto della città di Cs per Denis e ciò che ha rappresentato, ricordando al contempo lo sgomento che suscitò la vicenda oltre 30 anni fa. La svolta del caso avviene nel 2021 proprio quando il GIP riapre le indagini grazie all’avv. Fabio Anselmo, cruciale anche per il caso Cucchi. 

Importanti le presenze di Vincenzo Vivarini (tecnico del Catanzaro) e di Gigi De Rosa (compagno di squadra di Denis a Cosenza per 3 stagioni ed allenatore) che hanno ricordato esperienze sul campo e sensazioni vissute all’epoca dei fatti tragici quando Vivarini ancora calcava i campi da gioco come calciatore nel Pescara.

Presente in sala anche Domenico Ciolfi (regista del film “Il caso Pantani”) che sta prendendo spunto per raccontare la storia di Denis. Intervenuti in videoconferenza i giornalisti Gianluca Di Marzio e Claudio Dionesalvi che hanno voluto condividere commozione e passione nel voler perseguire verità sul caso.

Ceniti ha poi voluto aggiungere come abbia tratto insegnamento dal suo maestro Candido Cannavò scavando fino a raccogliere elementi che possano provare a schiarire ogni percorribile orizzonte.

Un caso archiviato clamorosamente come suicidio in quel di Roseto Capo Spulico, a 100km dal ritiro della propria squadra (abbandonato la sera prima), alla vigilia di una partita di campionato da giocare a Messina. Un ragazzo dal futuro radioso che per ignote ragioni si sarebbe messo alla guida di un’auto con la propria ex ragazza che non vedeva da mesi e fermato di colpo di fronte all’altezza di Capo Spulico scese dall’auto per poi essere trovato morto sull’asfalto.

Il resto merita di essere letto in questo romanzo che è un colpo al cuore, capace di regalare speranza. Una pagina ammirevole di giornalismo d’inchiesta, doti saggiate già nella stesura del caso Pantani, altra perla scritta dal valido Ceniti.

 

ARTICOLO DE LA NUOVA CALABRIA - SCRITTO DA GIANVITO FONTANELLA MOLEA 


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