Assessore regionale Catalfamo condannata in primo grado per omicidio colposo

Giovedì 02 Luglio 2020 08:29 di Redazione WebOggi.it

L’assessore regionale alle Infrastrutture della Calabria Domenica Catalfamo oltre ad essere indagata per concorso esterno con la ‘ndrangheta, nell’ambito dell’inchiesta Helios, secondo quanto pubblicato nella giornata di ieri dal Quotidiano del Sud, ha subìto anche una condanna in primo grado a un anno e 4 mesi per omicidio colposo.

La sentenza è stata emessa nelle settimane scorse dal Tribunale di Locri dove si è celebrato il processo per la morte di Paolo Guido, un giovane di 35 anni, avvenuta in seguito a un incidente stradale avvenuto nella Locride la notte del 19 agosto 2011.

Catalfamo è stata processata in qualità di dirigente della Provincia di Reggio Calabria. L’assessore regionale all’epoca era responsabile del procedimento del settore 12 viabilità e, quindi, aveva la responsabilità della strada provinciale Sp9 in località Tavoleria dove si è consumato l’incidente. Catalfamo dovrà pagare un’ammenda da 50mila euro. È stata condannata per “il nesso di causalità tra la sua condotta omissiva colposa e la morte del giovane” che, a bordo della sua Mercedes Slk stava percorrendo la strada che da Stilo porta a Monasterace.

Secondo gli inquirenti e secondo i giudici che l’hanno ritenuta colpevole, in quel tratto di strada, in cui si erano già verificati altri incidenti, il futuro assessore regionale ha omesso la manutenzione e l’apposizione della segnaletica stradale necessaria per garantire la sicurezza.

Quella notte, il 35enne si schiantò in una curva pericolosissima e totalmente priva di segnaletica stradale. Non c’erano segnali di pericolo, cartelli che inducessero gli automobilisti a moderare la velocità, pannelli riflettenti. Mancava finanche l’illuminazione in quella curva “invisibile” che arrivava al termine di un rettilineo. Il giovane di 35 anni uscì fuori strada, capovolgendosi con l’auto nella scarpata sottostante. Durante un sopralluogo disposto dalla Procura, qualche giorno dopo l’incidente, i carabinieri incrociarono gli operai intenti a installare in fretta e furia, su richiesta della Provincia, la segnaletica stradale.

L’ex dirigente Catalfamo ora potrà ricorrere in appello.


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