Sentenza fallimento Catanzaro: condannato Parente, assolti tutti gli altri imputati

Venerdì 27 Ottobre 2017 14:04 di Redazione WebOggi.it

Dieci anni sono passati per dimostrare che nell'U.S. Catanzaro sono stati immessi capitali e non distratti . Ci sono molte citazioni che si possono usare per commentare la sentenza sulla vecchia società giallorossa ma nessuna renderebbe bene l'idea su cosa è successo. In sintesi dopo splendidi successi con due promozioni l'U.S. Catanzaro torna in serie B ma retrocede subito, ripescata non riesce più a far fronte ai debiti maturati nel corso dell'ultimo ventennio, è fallimento. Fino a questo punto siamo nell'ordinario andamento delle compagini calcistiche italiane vedi : Torino, Napoli, Fiorentina, Ancona, Modena, Foggia, Messina, Palermo, Reggina, Parma, Venezia, ecc.   Ma a Catanzaro il clima che si era creato era ispirato più' all’ostilità verso la dirigenza dell'epoca che alle reali cause della scomparsa della più gloriosa società di calcio calabrese .   Per il fallimento dell'U.S. il teorema accusatorio era basato sull'ipotesi del falso in bilancio attraverso sponsorizzazioni definite insussistenti e lavori allo stadio mai eseguiti, ma la difesa ha dimostrato con una consulenza dettagliata che le sponsorizzazioni sono state tutte pagate e sono state la linfa vitale per il sostentamento della società ed i lavori sono stati tutti eseguiti e certificati positivamente  da tutti gli enti preposti al controllo.   Nella sentenza di ieri Llex presidente dell'Us Catanzaro Claudio Parente (difeso dall'avvocato Armando Veneto) è stato l'unico condannato in primo grado a un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) mentre  gli altri imputati Massimo Poggi (difeso da Francesco Gambardella), Bernardo Colao  (difeso da Salvatore Staiano e Bruno Ganino, sostituiti in udienza da Francesco Galeota), Giuseppe Ierace (difeso da Giuseppe Fonte), Domenico Cavallaro  e Gerardo Carvelli  difeso da Felice Foresta e Giuseppe Carvelli in periodi differenti dirigenti o consulenti della società fallita sono stati tutti assolti. L'ex presidente Parente ricorrerà in appello ma la sentenza chiude un capitolo animato più da leggende che da fatti sostanziali .


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