La coreografia degli Ultras racconta una storia infinita: "Io tifo il Catanzaro" (VIDEO)

Lunedì 20 Novembre 2017 09:47 di Redazione WebOggi.it

Una coreografia .. che racconta una storia infinita. Il derby Catanzaro-Cosenza è considerato da molti il grande derby della Calabria. Le due tifoserie si sono sempre confrontate con grande competizione sull'organizzazione delle rispettive trasferte, sul materiale usato e sulle coreografie. In questo ultimo confronto, escluso qualche episodio di tensione isolato, abbiamo assistito ai ragazzi della scuole delle due città vivere il match insieme in tribuna, mentre pochi sono stati gli striscioni di sfottò.

C'è stato qualcosa di diverso in questo derby tra Catanzaro e Cosenza, l'unione delle scuole ma anche quella dei sindaci Abramo e Occhiuto. E  poi tanti colori.

Splendida la coreografia della "Massimo Capraro ". Una cornice che ha suscitato infinite emozioni, quella della vecchia ovest che ha stupito tutti, per la realizzazione, ma anche e soprattutto per il contenuto del messaggio. L'intero settore si è totalmente sincronizzato all'entrata sul terreno di gioco delle squadre, iniziando con un religioso silenzio mentre nella parte alta è stato srotolato un lungo striscione tenuto da decine di aste che recitava: È tutto abbastanza chiaro ... tu tifi una "squadra " di calcio ... Successivamente è stato esposto un altro enorme striscione lungo come l'intera curva che riportava dipinte a mano tutte le tappe salienti della storia della più gloriosa squadra calabrese. In mezzo oltre duemila supporter sventolavano bandiere giallorosse intervallando le quattro strisce storiche con una parte bianca realizzando un disegno perfetto. Successivamente nella parte inferiore attaccato alla recinzione veniva scoperta la continuazione della frase dello striscione: io tifo il Catanzaro, la parte più bella del concetto di "catanzaresita calcistica ". Una coreografia che è un omaggio alla storia della società calcistica e ai suoi principali protagonisti, una coreografia degna di grandi gruppi ultras. Del resto Catanzaro ha sempre avuto un grande gruppo in curva, ultras che hanno saputo rinnovarsi di generazione in generazione. Alcuni di loro oggi hanno tra i sessanta e settant'anni, coloro che hanno dato vita al movimento ultras in tribuna est nel 1973, per poi trasferirsi nel settore distinti, con l'esordio dei tamburi, per finire nella curva ovest, prima in alto verso la tribuna e poi sotto nella location che diventerà la casa degli ultras del Catanzaro. Ai ragazzi di oggi va il ringraziamento di aver dato spettacolo, tenendo alto il nome della città, della curva e della cultura ultras, quella bella, pulita, che unisce tutti i ceti sociali sotto un'unica bandiera, quella delle magiche aquile del sud.


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