Di donne, cavalier, arme, amori ...e Stefano Accorsi. "Giocando con Orlando" conquista il Politeama

Sabato 19 Gennaio 2019 17:02 di Anna Trapasso

Prova di grande maestria e intensità per Stefano Accorsi, che si misura per la prima volta in Calabria con le tavole del palcoscenico e con la metrica dell'Orlando Furioso, tagliato e rivisitato nelle sue ottave originali da Marco Baliani per un avvincente assolo, tutto d'un fiato.

"Giocando con Orlando", ricostruzione giocosa -ma fedele nei temi- del celebre poema di Ludovico Ariosto -operazione ormai molto diffusa a teatro con l'obiettivo di attualizzare e contestualizzare ai giorni nostri i grandi capolavori letterari di ogni tempo- si è così rivelato uno spettacolo avvincente e convincente, apprezzato coralmente dal pubblico del Politeama di Catanzaro e già in replica questa sera a Cosenza. 

A rendere la prova ancor più complessa, stante già la difficoltà del testo in rima, c'è una scena essenziale, dove solo un light design ben calibrato ed i maestosi cavalli colorati di Mimmo Paladino sospesi a mezz'aria fanno da spalla all'interprete, protagonista assoluto della scena. 

Nulla dunque può distogliere l'attenzione dello spettatore dalla superba prova di Accorsi, che non si serve di effetti speciali o abiti di scena e si presenta nella massima espressione delle sue capacità intepretative, cantore e assieme giullare dalle straordinarie capacità mnemoniche ed indiscutibile presenza scenica.   

Le donne, i cavalier, l'arme e gli amori rivivono così in un racconto dai ritmi sospinti, quelli della ballata, tra rime baciate e alternate, in cui il tema amoroso la fa da padrone ed Angelica e Bradamante da protagoniste. Con straordinaria, naturale e giocosa ironia, Accorsi inanella al testo dei piccoli divertissement, digressioni sul testo (di matrice anche dantesca) che catturano l'attenzione e conquistano l'entusiasmo del pubblico.  

Lo spettacolo è la fortunata evoluzione di una prima scrittura, "Furioso Orlando", che vedeva in scena anche lo stesso Baliani e che per una serie di fortuite coincidenze si è condensato in questa nuova sperimentale versione -del tutto riuscita- in cui il grande circo dei personaggi, i mostri e i duelli di ariostesca memoria rivive perfettamente nel contesto contemporaneo.   


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