Alpocat: "Aranceto, Pistoia, Germaneto. Tre quartieri di Catanzaro lasciati allo sbando"

Venerdì 16 Febbraio 2018 10:15 di Redazione WebOggi.it

Aranceto, Pistoia, Germaneto. Tre quartieri di Catanzaro nati per estendere la città verso il quartiere Lido e che invece, grazie alla mala politica degli anni ottanta, sono stati lasciati completamente allo sbando. A questo punto bisognerebbe fare un passo indietro di qualche decennio, quando a Catanzaro si insediarono i Rom nell'attuale struttura “Area Magna Grecia”, occupandola e rendendola loro dimora stabile; questo fino al momento delle elezioni comunali, dove per esigenza di sfollamento area e "interessi elettorali" si pensò bene di destinare ai rom locali, e della vicina Lamezia Terme, le case popolari di nuovissima costruzione destinate alle famiglie catanzaresi. Dalle baraccopoli alle case popolari, da cittadini senza fissa dimora a residenti catanzaresi con diritto di voto, una storia lunga circa 40 anni che non è servita a farli integrare con il tessuto sociale, e altrettanti anni passeranno senza nessun tipo di inserimento. I vecchi proverbi non sbagliano mai, ed uno che fa al caso è "chi nasce tondo non può morire quadrato". A conferma di ciò tutti gli episodi negativi che si sono susseguiti in passato fino ad oggi: abitazioni occupate (come se non bastassero quelle gentilmente “regalate”), spaccio di droga, vendita di armi, rapine, prostituzione, furti di auto, gestione della malavita sul territorio (molte volte finita con omicidi), retate nei quartieri con tanto di barricate da parte di questi signori, per evitare arresti e fermi. In mezzo a tutto ciò quei cittadini catanzaresi che, avendo diritto anche loro alle case popolari, si vedono costretti a vivere in un contesto raccapricciante. Parliamo di famiglie perbene che vivono, tanto per dirne una, a viale Isonzo, uno dei quartieri cancro della città, a cui l'ATERP ha assegnato loro un alloggio popolare con regolare graduatoria e che si ritrovano a dover vivere, per esigenze economiche o altro, in un vero e proprio far west, dove la legge non esiste, dove a dettar legge sono proprio loro: i rom! Ultimo caso che rasenta la follia è di qualche giorno fa, proprio a viale Isonzo; una famiglia durante la notte si reca in ospedale per improvviso malore del figlio, al proprio rientro si ritrova la casa occupata da un’altra famiglia; a quanto pare nel quartiere “Pistoia” non ci si può sentire neanche male. Questa vicenda è l'ultima di tante altre storie; storie di alloggi ristrutturati più e più volte dall'istituto case popolari e che puntualmente vengono svaligiati di tutto: sanitari, infissi, porte e persiane, uno scandalo al sole che tutti fanno finta di non vedere da anni. La politica del passato ha permesso tutto questo con la complicità della politica attuale, che ha lasciato al proprio destino questi quartieri facendo ricadere sulla povera gente i risultati disastrosi di amministrazioni scellerate fatta di soli interessi. Debellare d’un tratto una situazione così complicata e pressoché impossibile, ma lasciare al proprio destino interi quartieri non garantisce di sicuro un futuro migliore. Sarebbe necessario che la politica cominciasse ad avere un occhio di riguardo verso queste zone partendo dalle basi, dalle fondamenta di una società civile. Bonifiche delle varie aree abbandonate, pulizie comunali, un intensa attività di controllo 24 ore su 24 da parte delle forze dell’ordine, ricordiamo che fu costruita una struttura per la scuola di Polizia e lasciata tutt'oggi al proprio destino e creazione di servizi utili a chi non vuole bighellonare dal mattino alla sera diventando poi facile preda della malavita. Da parte dell'ATERP, con l'ausilio delle forze pubbliche, si dovrebbero svolgere controlli quindicinali per verificare lo stato degli alloggi e attuare periodicamente, ove necessario, sgomberi degli abusivi; assegnare quattro appartamenti per ogni palazzo alle forze dell'ordine; ristrutturare gli ultimi alloggi ancora non finiti e affidarli immediatamente alle famiglie di nazionalità italiana per invertire la rotta demografica di illegalità. Basta iniziare, provarci, perseverare ma soprattutto volerlo e, forse, qualche cosa cambierà.

Movimento Alpocat


Galleria Fotografica




Notizie più lette