Lo storico rossanese Alfredo Gradilone - Personalità di rilievo nel panorama culturale calabrese

Martedì 24 Luglio 2018 11:04 di Redazione WebOggi.it

Lo storico rossaneseAlfredo Gradilone

Personalità di rilievo nel panorama culturale calabrese e nazionale

 

Franco Carlino

 

Tutte le storie locali rappresentano una parte importante e luce per una più ampia storia regionale o nazionale, della quale in qualche modo occorre venirne a conoscenza. Dal punto di vista della compiutezza di idee sul piano logico e pratico, ad affermarlo era lo stesso Gradilone,studioso, giornalista, storico e personalità di rilievo nel panorama culturale rossanese, della Calabria e nazionale. Il Gradilone (1889-1972), lasciando una ponderosa eredità culturale, viene ricordato in particolar modo per aver consegnato alla storia e alla comunità la sua straordinaria opera: Storia di Rossano edita dalla Mit di Corigliano nel 1967, ristampata poi nel 1990. Uno scritto racchiuso in 902 pagine e 17 capitoli, risultato di anni di lavoro, di studio edi affascinante ricerca dal quale emerge la gran mole di documentazione bibliografica e informativa raccolta e classificata a beneficio dei tanti studiosi locali e nazionali e apprezzata da storici di qualità tra i quali si vogliono ricordare Ernesto Pontierie e Pietro Fedele. Il primo, calabrese, accademico e rettore dell’Università di Napoli negli anni ‘50 e il secondo, laziale, senatore della repubblica e ministro della P.I. con il Governo Mussolini negli anni 1925-1928 successore di Alessandro Casati.

Un’opera articolata in due parti, come si evince dalla lettura del libro e dallo scorrere del suo corposo indice, nella quale egli rappresenta, tramite pennellate di colore, i due aspetti principali della sua Rossano: quello antico e medioevale e quello moderno e contemporaneo. Un percorso, quello della prima parte, nella quale il Gradilone muovendosi fra il mito e la storia descrive e riferisce sulle origini della cittàcomposte dalle diverse tradizioni: quella mitica, la magno-greca, la sibaritica ponendo la giusta attenzione alla campagna rossanese. Importanti i suoi riferimenti sull’antico arsenale e il porto di Rossano e l’inserimento di Rossano nella strutturazione politico-economica di Turio e di Rossano, come colonia e fortezza romana. Un tracciato che l’Autore arricchisce con efficaci contributi su ciò che è poi stata la Rossano bizantina con riferimento agli eventi bellici delle guerre gotiche, al periodo della sua bizantinizzazione, alla figura di Papa Giovanni VII e la nascita della diocesi, al Codex Purpureus Rossanensis, a quello che fu il movimento monastico basiliano e il neo-grecismo, l’ascetismo medioevale e la Tebaide rossanese, la Chiesa rossanese e il Canone diocesano, il San Marco. La sua minuziosa indagine ci consegna elementi di grande interesse sul grande santo rossanese Nilo e il suo movimento che partito da Rossano raggiunse le porte di Roma. Paragrafi d’inchiostro senza i quali, sono convinto, tutti oggi ne sapremmo di meno. Basti pensare ai temi come: Rossano nel secolo X, la ripercussione delle guerre fra Bizantini e Saraceni e fra Bizantini e Sassoni, Ottone III e la presenza dell’imperatrice Teofano a Rossano, oppurela vita e le vicende di San Nilo, l’esperienza compiuta insieme ai suoi primi discepoli a Rossano, la sua attività letteraria e la sua Scuola calligrafica ed innografica, e per concludere quelli che furono i suoi discepoli criptensi e le loro opere oltre che il grande fenomeno del monachesimo basiliano precorritore della cultura neo-ellenistica dell’umanesimo. Il Gradilone prosegue il suo excursus soffermandosi sulle figure e sui protagonisti della vita della sua Città rappresentandone la loro biografia. Lo fece per Giovanni VII e continua anche con il maltrattato Giovanni Filagato, antipapa rossanese descrivendone il periodo di decadenza morale e religiosa del Papato attorno al Mille e la vita dello stesso Giovanni Filagato che da monaco arriva a rivestire il ruolo di abate del cenobio di Nonantola ed arcivescovo di Piacenza. Incarichi e riconoscimenti che si attuano nel mentre in Italia eda Roma era in atto l’espansione della politica di Ottone III, momento in cui lo stesso Giovanni Filagato arrivava sulla cattedra di San Pietro con tutte le relative conseguenze che sarà costretto a subire compresa la sua drammatica fine.

   La sua penna e il suo riferire introducono il lettore nella storia della badia del Patirion e del periodo normanno, ma anche nella politica religiosa del tempo di fronte al monachesimo basiliano sino alla importanza storica, artistica e letteraria del Patirion. Tutti elementi arricchiti da alcune appendici riguardanti la figura di Alessandro Amarelli e le relative Crociate e un’antichissimo documento di lingua italiana: la Carta Rossanese. Un percorso che si sviluppa attraverso le diverse epoche storiche che dai Normanni agli Svevi ed Angioini ci portano a conoscere quelli che sono stati i fatti emisfatti della feudalità. Un passaggio storico nel quale sono utilmente calati eventi e personaggi della dominazione sveva sino a un ritratto della Città con il suo Sedile, la problematica degli ebrei a Rossano, il principato di Rossano dalle origini alla successione Sforzesca con Covella Ruffo principessa di Rossano - Marino Marzano e la Prima Congiura dei Baroni di Napoli, i Rossanesi alla guerra d’Otranto Rossano, Longobucco e i Coppola, conti di Sarno, gli Sforza di Milano, principi di Rossano, la principessa Isabella d’Aragona, la vita economica e civile della Città.

Circa la Rossano moderna e contemporanea, il Gradilone si sofferma sul periodo della dominazione spagnuola e sui privilegi e capitoli accordati alla città, la difesa costiera della Calabria e del Rossanese contro le incursioni barbariche. La sua descrizione ci porta a conoscere la Città attraverso i contrasti, gl’interessi e i privilegi dei vari principati: Ruffo, Sforza, Aldobrandini, Borghese. Particolare importanza riserva alla cultura con le informazioni sulla nascita delle Accademie degli Spensierati e dei Naviganti e i loro illustri soci accademici, come pure i riferimenti al triste fenomeno del brigantaggio, ai protagonisti di questa lotta e al risveglio della vita amministrativa, economica e sociale di Rossano durante il decennio. Completano l’opera alcuni capitoli dedicati agli anni delle cospirazioni sino alla rivoluzione del 1820, il successivo e terribile terremoto del 1836, la rivoluzione del 1848 e i moti insurrezionali in Calabria, la difficile situazione politico-sociale, la reazione borbonica fino al decennio di attese e di speranze e agli anni del riscatto e dell’unità.

Quella di Gradilone, nato a Rossano il 1889, è stata una vita consacrata alla ricerca e allo studio. Consegna alla comunità in generale un tangibile contributo alla storiografia che va dagli albori della Città fino all’Unità d’Italia, nella quale l’A., nella sua ricostruzione, si avvale di una vastità di fonti storiche e d’archivio che usa per le sue citazioni. Preziosi sono i riferimenti a persone e fatti. Nel 1957 vide la luce un altro suo importante tassello bibliografico grazie al suo impegno come docente di diritto del lavoro. Si trattadi una magnifica opera in sette volumi Storia del sindacalismoedita da Giuffrè Milano divenuta punto di riferimento anche in ambito universitario per gli studi del ramo.

Sostenitore e anima di idee ispirate alla riabilitazione della realtà storica, economica e culturale del Mezzogiorno d’Italia, cessava di vivere a Roma nel 1972 alla veneranda età di 83 anni.

 

Bibliografia:

Alfredo GRADILONE, Storia di Rossano, Mit, Cosenza, 1967, pp. 902;

Franco Emilio CARLINO, Rossano Tra Storia e Bio-Bibliografia, Imago Artis Edizioni, Rossano, 2014, pp. 430;

http://www.webmit.it/gradilone.htm

Cfr. Saluto e discorso introduttivo del Dirigente Scolastico Prof. Mario Sapia in: Intitolazione dell’Istituto ad Alfredo Gradilone, Grafosud, Rossano, 2009, pp. 48

 

P.S.

 

In continuità con un mio lavoro di ricognizione sulla biografiadi alcune figure di spicco della cultura rossanese, avevo preparato questo pezzo per darlo alle stampe, allo scopo di far conoscere meglio,soprattutto alle giovani generazioni, e dare la giusta rilevanza alla figura diAlfredo Gradilone, storico rossanese, personalità di rilievo nel panorama culturale calabrese e nazionale e punto di riferimento per tanti studiosi della storia locale,ma contemporaneamente il17 luglio u.s.,scorrendo le paginedella Gazzetta del Sud, ho provato un certo imbarazzonel leggere un articolo, nel quale affiora l’ipotesi di cambiare la denominazione all’Itas-Itc di Rossano, attualmente dedicato al “Gradilone”, per essere, invece, dedicato ad un’altra personalità. Spero non ci sia nulla di fondato. Tuttavia, colgo l’occasione per invitare quanti abbiano casomai in mente tale volontà di riconsiderare la loro decisione. A mio modesto parere, togliere il nome di Gradilone all’Itas-Itc di Rossano potrebbe rappresentare un danno d’immagine per la stessa Città di Rossano-Corigliano.

 


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