Coronavirus, la riflessione del dott. Anfosso: "Determinante la qualità dell'aria"

Sabato 21 Marzo 2020 12:30 di Redazione WebOggi.it

La qualità dell’aria è un fattore molto importante per il benessere dei cittadini e per la protezione dell’ambiente." Così il dottore catanzarese Aristide Anfosso spiega la teoria che collega il diffondersi del Coronavirus agli altri livelli di inquinamento delle zon maggiormente colpite.                                               

"In  Lombardia, in Veneto, per la presenza sul territorio delle Alpi  si determinano condizioni meteorologiche che non solo ostacolano la dispersione aerea degli inquinanti ma addirittura ne favoriscono l’accumulo al suolo.   

Un aerosol è definito nella sua forma più semplice come una collezione di particelle solide o liquide sospese in un gas mentre il termine particolato (particulate matter, PM) individua l’insieme dei corpuscoli di tale miscela.  Si tratta, dunque, di un inquinante molto diverso da tutti gli altri, presentandosi non come una specifica entità chimica ma come una miscela di particelle dalle più svariate proprietà. I maggiori componenti del particolato atmosferico sono il solfato, il nitrato, l'ammoniaca, il cloruro di sodio, il carbonio, le polveri minerali e si stima che in alcuni contesti urbani più del 50% sia di origine  non naturale (industrie, riscaldamento, traffico veicolare e processi di combustione in generale). Ora torniamo al Coronavirus.              Domanda: "Perché  nell'area del Lombardo-Veneto  si sono verificati così tanti casi di morbilità". La risposta potrebbe essere nel vento direbbe Bob Dylan. Che da quelle parti non c'è. I Coronavirus hanno dimensioni tra 80 e 160 nm. Tali dimensioni consentono ai virus di agganciarsi alle microparticelle inquinanti presenti in queste aree geografiche. Questo aggangio fa da veicolo per il trasferimento interumano. Ecco perché la diffusibilità è estrema. Perché non ci sono in gioco solo le goccioline degli starnuti o l'aria umida della normale respirazione a fare da veicolo, ma ci sono soprattutto i miliardi di "droni" nell'aria, rappresentati dal particolato. La riduzione delle attività che producono inquinanti, la riduzione del traffico veicolare hanno di molto ridotto la presenza di queste particelle. Le norme igienico sanitarie faranno il resto. Ma ci vuole  tempo. Il sole farà il resto. Ma non per via dell'aumento delle temperature, come ci viene erroneamente suggerito. Il virus è ospite di un corpo umano che ha temperatura di 36 gradi. Se resiste a queste temperature poca cosa o forse niente lo danneggia a temperature inferiori. Il sole, invece, ci ha sempre salvato per vie delle Radiazioni Ultraviolette. Ricordo a tutti che le lampade ultraviolette sono anche usate per potabilizzare l'acqua e per sterilizzare ambienti e strumenti usati in ospedali e laboratori biologici, perché uccidono quasi tutti i virus ed i batteri. Più sole caldo più radiazioni ultravioletti. Aggiungo un ultima cosa gli inquinanti presenti nell'aria aumentano la reattività e l'infiammazione polmonare. Per cui non è la stessa cosa ammalarsi a Bergamo anziché in Sicilia. La SARS nel 2003 in Cina   si  rivelò più nociva e mortale nelle regioni con una qualità dell’aria peggiore. Il motivo è da ricercare nei polmoni: le polveri inquinanti si accumulano sui «macrofagi alveolari», le cosiddette cellule della polvere, appunto, che, di conseguenza, non riescono più a svolgere al meglio la loro funzione,che è quella di catturare e distruggere virus e batteri. I macrofagi sono cellule immunitarie che svolgono il ruolo di spazzini. In pratica catturano tutto ciò che è estraneo all'organismo. I macrofagi producono anche interleuchina 6 una proteina che ha azione sia pro-infiammatoria, sia anti-infiammatoria. Nel caso della Polmonite da Coronavirus è dannosa perché agisce in senso infiammatorio, peggiorando il quadro clinico. Considerazione "curiosa". È noto che gli estrogeni, ormoni femminili, bloccano parzialmente i recettori della interleuchina 6 e ne impediscono l'azione infiammatoria. Ecco spiegato il motivo per cui ci sono più morti nel sesso maschile. Chiudo ricordandovi che la SARS - Cov - 1 sparì con l'arrivo dell'estate. La ricerca comunque va avanti con la formulazione del vaccino, gli anticorpi monoclonai e con i farmaci. Per intanto atteniamoci alle norme igienico sanitarie.


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