Catanzaro come Verona. La storia d'amore diventata leggenda e mistero.

Giovedì 07 Febbraio 2019 08:20 di Adriana Guzzi

 

La storia d'amore più famosa che si conosca nasce nella fantasia di William Shakespeare, quella di due innamorati, Romeo e Giulietta, per un amore non vissuto e  condannato da un tragico destino.

Non tutti sanno però che Catanzaro è scenario di una storia che ha molto in comune con la tragedia shakespeariana, la  vera storia di due giovani nobili di inizio '800 : Rachele De Nobili e Saverio Marincola.

Siamo nei primi anni del 1800 a Catanzaro, tempi di moti e di onore. Gli anni di quel fremito storico e politico che traghetterà anche la Calabria verso l'unità del Regno d'Italia. Tra carrozze e cospirazioni, Catanzaro vede la nascita dell'amore clandestino tra i due giovani aristocratici.

Lei, Rachele De Nobili, appena ventenne, viveva nel palazzo di famiglia (Palazzo De Nobili, appunto, oggi sede del Municipio) e amava, riamata, Saverio Marincola, figlio dell’omonima casata nobiliare; ma la loro relazione era osteggiata dalle due famiglie, politicamente rivali. La famiglia De Nobili era fedele al governo borbonico, l’altra, i Marincola, progressista e rivoluzionaria, appoggiava la politica indipendentista carbonara.

Si narra di un amore fatto di lettere e di sguardi per chi, in quei tempi, aveva solo qualche promessa sussurrata furtivamente a cui tenersi legato.Al calar della notte infatti, Palazzo de Nobili (sede attuale del Municipio) diventa protagonista di quell'amore ostacolato e paziente con Rachele che compariva alla finestra della casa paterna e Saverio che la aspettava di sotto per poterla vedere. Ma anche la notte non servì a nasconderli dai fratelli di Rachele, che più di tutti si opponevano all'unione dei due. Uno degli incontri infatti, fu teatro di un duello tra Saverio e il maggiore dei fratelli dell'amata, nel quale Saverio riuscì a salvarsi la vita per miracolo

Bisognava lasciar perdere a quel punto, quando tutto si rischia solo per qualche bacio sospirato al freddo, ma loro  no, non ne avevano alcuna intenzione.

Saverio, per proteggere la sua Rachele , che nel frattempo era stata segregata in casa, escogita un modo per vederla senza farla scoprire. Da quella notte il suo cavallo calzerà ferri d'argento, affinchè il suono del suo passaggio possa essere riconoscibile solo a lei. Questo avrebbe permesso a Rachele di affacciarsi per incrociare lo sguardo di Saverio senza far insospettire la famiglia.

Una di quelle notti dei sei mesi successivi però, le strade di Catanzaro rimarranno silenziose a quel suono.

E' il 7 Novembre del 1822, Saverio è di ritorno da una delle sue proprietà di Catanzaro Lido quando, alla salita di rione Samà troverà ad attenderlo i colpi di carabina che gli costeranno la vita. Due ore dopo Saverio morirà nelle strade della sua città senza mai più tornare da Rachele.

Il sospetto sulla famiglia De Nobili è fondato e avvalorato dalla fuga dei fratelli della ragazza Cesare, Domenico e Antonio a Corfù, mentre Rachele si rinchiude nel suo dolore senza mangiare, dormire o parlare con nessuno.

E quando quel dolore diventa uno stile di vita, la giovane si reca a Napoli per escludersi totalmente dal quel mondo che senza Saverio non voleva più vivere. Lo chiude fuori dalle  porte del Convento delle "Murate Vive", un nome simbolo di una prigione destinata a durare fino alla sua morte.

I fratelli riusciranno a rientrare e ricevere grazia per aver sventato un complotto rivoluzionario a danno dei Borboni, il più piccolo si presenterà invano alle porte del convento per supplicare un perdono che da Rachele non arriverà mai, che rifiuta perfino di vederlo.

Due anime separate in vita, ma la leggenda vuole che quella della fanciulla attenda il suo grande amore ben oltre la morte. Molte sono infatti le testimonianze di chi lavora a Palazzo De Nobili, anche di notte, in cui rumori e avvistamenti riconducono a una presenza vestita da suora che vaga per le stanze dello stabile. 

Che un'anima inquieta sia tornata nel luogo dove attendeva il suo amato ogni notte, è la convinzione comune, che lo attenda ancora fra quelle mura è la leggenda del Palazzo.

La suora fantasma è simbolo del mistero della sede del municipio di oggi, ma l'amore tra i due giovani è quello dei sentimenti di un tempo. Di quelli che sapevano resistere a ogni ostacolo e al trascorrere del tempo, destinati a vivere nella nostra memoria cittadina per sempre.

Quella finestra (l'ultima a destra della facciata anteriore del Palazzo) è ora murata, nessuno vi si affaccerà più. Ma la loro storia, nella settimana dedicata all'amore, va raccontata e ricordata. Perchè ancora più dell'inquietudine di quella leggenda di spiriti vaganti,  rimanga la nostalgia di quel sentimento struggente.

 

Catanzaro si prepara a celebrarla tra le sue vie. Il 10 e il 17 Febbraio infatti, organizzata da Artemide Cooperativa,col patrocinio dell'Assessorato alla cultura del Comune e la collaborazione del Gruppo Storico Città di Catanzaro, una passeggiata urbana percorrerà un'itinerario dedicato alla tormentata storia. 

 


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