Caruso, presidente Fondazione Astrea: "Dobbiamo diventare credibili, misurarci su scala globale, puntare sulla cultura"

Sabato 28 Marzo 2020 10:45 di Redazione WebOggi.it

L'emergenza Covid-19 e lo sconvolgimento dell'economia globale che ci travolge in questi giorni ci impone una profonda riflessione sul nostro sistema di valori e sulla nostra presenza in qualità di cittadini italiani in Europa e nel mondo. In tal senso, le parole del Prof. Avv. Manlio Caruso, presidente di Fondazione Astrea (ente di formazione per le Forze Armate e di Polizia e le Professioni legali): 

"Forse, finalmente, ci siamo resi conto del grado di considerazione che abbiamo a livello internazionale. Eh già: pensavamo forse di meritare maggiore rispetto perché noi siamo belli e siamo bravi...e soprattutto molto convinti. La verità è che il mondo se ne frega che siamo belli, se ne frega del nostro bel tempo, che abbiamo belle macchine, se ne frega del fatto che siamo bravi a cantare. Sono cose che a livello internazionale non contano niente. E si vede.

Se parli con qualche imprenditore straniero le parole son sempre quelle: "I would just love Italy, we love to come there on vacation". "Yes, but would you invest in the country?", "No no, that we won't do".

Dobbiamo rompere questo schema, dobbiamo smettere, per tante cose, di vergognarci di essere italiani. E l'unico modo per farlo è diventare credibili ed affidabili. Il fatto che noi qui dentro le nostre "mura" pensiamo di essere davvero intelligenti (salvo poi far fuggire le nostre migliori menti all'estero, perché non investiamo nella cultura e nella ricerca scientifica), non vale davvero nulla.

Forse dovremmo iniziare a misurarci in maniera concreta al di fuori, dovremmo andare a competere, metterci sullo stesso tappeto dove stanno gli altri, per vedere se effettivamente siamo capaci o meno. Perché la questione è proprio la seguente: non è, a mio avviso, in discussione la nostra permanenza o meno nell'Unione europea, ma quanto ci facciamo apprezzare a livello internazionale.

Se c'è un messaggio che occorre portare a casa continuamente, è il fatto che la nostra importanza viene misurata a livello globale e non a livello nazionale. Non vale più niente, ed oggi a maggior ragione, il fatto che siamo bravi in Italia. Non significa davvero più niente. Ogni storia di successo si basa sulla capacità di un gruppo di donne e di uomini di imprimere una svolta culturale, prima che tecnica, ad un certo ordine di cose. E la cultura non è solo parte del gioco. È l'essenza del gioco stesso".


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