
Artedanza : a Catanzaro una scuola per i talenti d'Europa, una famiglia per i ballerini del mondo. (Fotogallery)
Martedì 02 Luglio 2019 13:15 di Redazione WebOggi.it
E' notizia di questi giorni l'ultimo, solo in ordine di tempo, successo del team di maestri di una delle scuole di danza più scelte d'Italia da chi ha il balletto nei piedi e nei sogni. Artedanza piazza tre dei suoi allievi all'Opera di Vienna, ammessi alla prima audizione. I giovani talenti Cristian Lamanna, 13 anni,Teresa Loiarro, 11 anni e Giulia Ciambrone entreranno in uno dei balletti più prestigiosi d'Europa, cosi come, nel corso degli anni, da Catanzaro altri ballerini hanno mosso i primi passi verso le compagnie più blasonate del mondo.
Entro in Accademia per incontrare il maestro e mi sembra di essere tornata bambina, quando guardavo rapita i carillon musicali chiedendomi cosa mi tenesse inchiodata fino alla fine della melodia. Eleganza, armonie delle forme, dei colori. Sale ampie, luminose e corridoi trafficati, ma incredibilmente ordinati. Butto un occhio in giro mentre aspetto il mio turno, giorno consegna diplomi, vedo tutta la compostezza di una scuola che però si scioglie nello sguardo delle maestre mentre giocano con i più piccoli. Qui, ognuno è a casa. E in questa casa si impara a ballare, ma soprattutto si impara a divenire ballerini.
Nutriti, cresciuti e plasmati sotto l'occhio attento di un capitano d'eccellenza, il suo fondatore Giovanni Calabrò, orco buono per sua stessa definizione, c'è da chiedersi quali siano gli ingredienti alla base di una ricetta capace di entusiasmare i Teatri più esigenti.
Come nasce questa scuola?
"Nasce come un Istituto che ha la finalità di svolgere un percorso professionale per lo studio del Balletto. Un percorso inteso sotto un duplice aspetto: uno come volontà di dissociarsi da tutto quello che viene chiamato danza ma danza non è, e poi con la ricerca dell'energia per raccontare che la danza a livello professionale esiste. Esistono dei Teatri dove la danza si pratica e dove tanti ragazzi possono far sì che quello che inizialmente è un coinvolgimento ludico e che considera come un sogno, possa diventare, invece, realtà."
Parliamo di una realtà anche lavorativa?
"Certo, guardi questo è il trentunesimo anno della scuola. In questi anni sono 56 i ragazzi che sono diventati ballerini, tutti calabresi, diventati professionisti in contesti molto importanti, tipo: Amsterdam, Londra, Parigi, Milano, Praga, Amburgo..un pò dovunque si pratichi ad alti livelli professionali."
Ballerini lo possono diventare tutti quindi?
"No, non voglio trasmettere questo. Nella nostra scuola l'obbiettivo primario è portare avanti un lavoro che cura il corpo attraverso un'attività fisica che non crea danni strutturali, anzi, che interviene a correggere le problematiche fisiche che oggi sono molto presenti nei ragazzi. Non da meno per noi è importante arricchire la loro individualità, con un assetto disciplinare che chi studia un'arte deve assolutamente fornire a se stesso. Senza la disciplina questo cammino diventa molto pesante e rischia di interrompersi."
Cosa fa di un allievo un professionista?
"E' chiaro che chi unisce a tutto questo un'idoneità fisica, anche una capacità mentale, perchè la danza è una disciplina artistica molto innaturale, per esempio naturalmente si cammina a piede piatto, nella danza si cammina sulle punte. Quindi è necessario che il corpo raggiunga il risultato di quell'equazione tra spelle,fianchi , gambe, caviglie affinchè quelle posture diventino naturali e il passo venga ben eseguito."
Ed è specchio della personalità del ballerino, questo equilibrio?
"Anche, è un mix di consapevolezza individuale, di equilibrio interiore abbinato naturalmente ad un giusto lavoro fisico e allo studio. Un lavoro che sappia dare la giusta risposta nel momento in cui si sale sul palco per raccontare emozioni."
E raccontare emozioni invece? Possono farlo tutti?
"Assolutamente si, anche i ragazzi che non presentano condizioni per diventare Etoille, ma che hanno avuto il privilegio di assimilare un'arte, possono nutrirsi di emozioni e raccontare le stesse"
Oggi c'è bisogno di emozionarsi..
"Oggi più che mai, quando ci approcciamo a dei bambini per raccontare attraverso il dialogo cosa può fare un braccio, cosa può creare una mano o dove si può volgere lo sguardo per guardare quello che solo lui può vedere solo,risulta difficile all'inizio. Perchè l'esterno racconta altro, siamo in una corsa quotidiana che lascia poco spazio alle emozioni, al raccontarsi , al cercare il proprio posto.."
Che posto è Artedanza?
"Uno spazio dove aprirsi, e comunque tirare fuori tutto ciò che è necessario tirare fuori. La danza deve servire a questo."
Perchè Catanzaro?
"Perchè io sono catanzarese, ho studiato fuori ma ho sempre cullato l'idea di tornare qui, a casa. Ho iniziato con 6 bambini, ora sono oltre 200 ragazzi, un 15% da fuori regione"
E' una disciplina rigida?
"Non so cosa si intende per rigidità, nella nostra scuola i ragazzi entrano in contatto con il lavoro di gruppo. Inteso come rispetto. Con l'ordine comportamentale , l'ordine fisico, l'ordine esecutivo. Perchè la disciplina che noi richiediamo venga letta dal bambino come momento di concentrazione. Fanno scuola di danza per fare la danza. Entrano a settembre in un modo e salgono sul palco a fine anno in modo diverso"
Che bambini sono quelli dopo un anno ad Artedanza?
" Sono bambini, io dico, un pò più grandi. Non a livello anagrafico, ma a livello di consapevolezza. La consapevolezza di un bimbo che sa anche che a scuola di danza si chiacchiera con i compagni, si scherza , poi in quell'ora si lavora e poi riavrà il suo momento sociale nello spogliatoio. Ogni cosa ha il suo momento."
Tre parole per definire il Balletto..
" Magico,emozionante e intenso"
Un sogno da realizzare da artista, e uno da uomo?
"Da artista uno spettacolo per dieci persone, che però amano la danza in modo viscerale. Sparse in una platea in cui ci sono solo loro. Da uomo, da uomo no.. credo di ritenermi soddisfatto e ringrazio di tutto quello che ho avuto."
E io ringrazio anche per avermi fatto sbirciare dietro il sipario della danza fatta di studio, disciplina e emozioni. Quella che poi mette in scena un trionfo di intensità e bellezza. Intanto tutto questo mi aspetta e vi aspetta Domenica 7 Luglio al Teatro Politeama per il Saggio di fine anno, sicuri che l'Accademia catanzarese avrà preparato uno spettacolo indimenticabile.