"Agronauti" a raccolta! Inizia domani a "l'Olimpo" il percorso enogastronomico Km0 ideato dallo chef Claudio Villella

Giovedì 28 Novembre 2019 17:25 di Anna Trapasso

Non solo il noto caciocavallo di Ciminà e la Liquirizia dop, la cipolla rossa di Tropea ed il riso di Sibari, il pecorino del Monte Poro e la patata igp della Sila: c’è anche “Lady Violetta”, la famosa melanzana di Longobardi, e ancora lo spaghettone di Fioccata, il tartufo del Pollino ed i funghi del Reventino, senza dimenticare carni, pesce e formaggi di produzione locale. E poi c’è l’estro, la passione, l’arte di uno chef che non ha bisogno di presentazioni: Claudio Villella, le cui mani dipingono e scolpiscono capolavori di gusto e di bellezza, piccoli straordinari viaggi sensoriali, un’esplosione di emozioni inebrianti la mente ed il palato.

Infine i vini: rigorosamente da cantine locali, rappresentano una selezione delle eccellenze calabresi in Italia e nel mondo.

Inizia domani sera “AGRONAUTI”: un avventuroso viaggio nel gusto cui farà da cornice il meraviglioso salone de “L’Olimpo”, ristorante dell’Hotel Perla del Porto. Un calendario di eventi enogastronomici in cui Villella, moderno Giasone, a bordo della sua cucina “Zero Polpette” condurrà i commensali nella ricerca del gusto tipico calabrese, proponendo per ciascuno degli appuntamenti in programmazione una sua personale interpretazione di materie prime uniche e ricercate, vere eccellenze regionali.

Prossimi appuntamenti, rigorosamente di venerdì: 20 Dicembre, 7 Febbraio, 21 Febbraio, 20 Marzo, 24 Aprile, 22 Maggio, 19 Giugno.

Si comincia domani sera con la melanzana Lady Violetta e il vino Zibbì. La melanzana Lady Violetta de.co. di Longobardi è dolce, compatta, poco acquosa, con pochi semi e dalla buccia liscia e sottile. Lo Zibbì è la prima etichetta dell’azienda Mazzarò: zibibbo secco dai sentori floreali di ginestra e zagara ed erbacei di macchia mediterranea, fruttati di pesca e melone con un finale sapido.

Seguiranno, una volta al mese: il Tartufo del Pollino Sapori di Bosco di Gugliuccello, Cantine Cundari, Zafferano del Re, i vini di Cataldo Calabretta, il riso carnaroli di Sibari di Masseria Fornara, Cantine Colacino, i caprini dell’Azienda Agricola Sant’Anna, i vini di Sergio Arcuri, i micro ortaggi di Ghea di Andrea Colicchia, i vini di Magna Grecia, il Caciocavallo di Ciminà, i vini di Le Moire, la Liquirizia DOP Nature Med e i vini di Russo&Longo.

Ad ogni appuntamento si alterneranno un agricoltore e un vignaiolo, per un totale di oltre 16 produttori calabresi, che racconteranno la storia, le caratteristiche tecniche e organolettiche dei loro prodotti agricoli, mentre in cucina lo Chef Villella penserà a declinarne l’estrema bontà attraverso i suoi piatti.

L’intento è univoco: rilanciare il territorio attraverso la sua forza più grande, le eccellenze enologiche e gastronomiche. Costruire una grande rete intessuta a più mani, puntando sulla grande potenzialità della Calabria come meta di un turismo enogastronomico affermato e consapevole.

La rassegna di eventi è stata presentata alla stampa con una cena privata durante la quale è stato possibile degustare in anteprima alcune delle prelibatezze che si potranno incontrare lungo questo variopinto percorso enogastronomico. A tavola con i titolari della struttura, i sig.ri Rotundo, abbiamo assistito ad una sinfonia di sapori, aromi, colori.

Immaginate un viaggio nel gusto ( fotogallery) in cui la patata silana incontra la crema di mandorle ed il caviale, accompagnata da un ottimo moscow-mule (cocktail) con limoni bio calabresi; un percorso in cui il Carnaroli di Sibari viene mantecato con la cipolla rossa di Tropea e l’anice della Sila, caciocavallo di Ciminà e baccalà a bassa temperatura, il Calamaretto del Tirreno viene fritto nel cacao con una spuma di avocado e pop corn…cosa altro svelarvi?

Ah si, un’ultima cosa da raccontarvi c’è… il dessert! Villella ha proposto alla stampa una rivisitazione del tiramisù, in cui il biscuit sostituisce il savoiardo, il gelato all’uovo con canditi di limone e arancia sostituisce il mascarpone e una soffice spuma di robiola con granella di liquirizia finisce il tutto. Da servire con un amaro calabrese alle erbe, una chicca prodotta a Carlopoli.

Quando si parla di squisitezze, ad un certo punto le parole diventano ridondanti. Certe esperienze vanno provate, non raccontate. Fate buon viaggio!

 

*BIO Claudio Villella

 

Nato nel 1974, Claudio Villella frequenta la scuola alberghiera di Paola avviando il suo percorso culinario. Si allontana dalla Calabria nel 1997 trasferendosi in Piemonte e approfondendo l’arte della cucina classica con una reinterpretazione mediterranea. Nel 2003 torna nella sua regione perché convinto che si possa fare alta cucina anche con i prodotti calabresi.

Quando ancora non si parlava di km zero e di territorio, anzi gli chef puntavano a una cucina internazionale, lui raccontava in ogni piatto i prodotti e i fornitori. Pur facendo alta cucina, infatti non si è mai definito un artista, bensì uno chef artigiano. Il motivo per cui si presenta questo progetto è la voglia di far conoscere e valorizzare i prodotti della regione, tramite le parole del produttore stesso e l’interpretazione che ne fa lo chef nel piatto.

Lo chef Claudio Villella ha fatto della Calabria una sua costante, il filo conduttore di tutte le sue esperienze presenti e passate, un messaggio da trasmettere con eleganza nel rispetto degli ingredienti. “La mia cucina parla Calabrese. Nei miei piatti c’è la storia della mia terra, ci sono le sue infinte meraviglie gastronomiche. Le più note e quelle sconosciute. Chi siede alla mia tavola, fa un viaggio nel gusto e nella cultura gastronomica, che si conclude con un sorriso.”

 


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