Rischi del 5G, in Parlamento Europeo arriva relazione della scienziata Belpoggi

Lunedì 06 Aprile 2020 10:29 di Redazione WebOggi.it

Aderendo alle numerose pressioni provenienti da più parti, come evidenziato da Maurizio Martucci su oasisana.com, il Panel per il futuro della scienza e della tecnologia (STOA), l’Unità di previsione scientifica del Parlamento Europeo ha calendarizzato per martedì 28 aprile 2020 un’importante audizione sui rischi socio-sanitari e sull'impatto ambientale del 5G, che aveva invece approvato nel 2012 col 5G Action Plan. 

E’ evidente, infatti, che, nonostante le teorie negazioniste del rischio potenziate col battage pubblicitario sul mainstream, anche in Europa si è capito che la tecnologia wireless non è per nulla sicura, per cui si vuole veder chiaro.

Per quanto a causa dell’emergenza coronavirus, l’audizione programmata sia stata rinviata, la cosa importante è che l’Italia e soprattutto il fronte per la precauzione in questa partita rivestirà un ruolo chiave grazie alla nomina della nota scienziata Fiorella Belpoggi dell’Istituto Ramazzini che ha ricevuto l’incarico di predisporre un resoconto sugli effetti non termici ma biologici delle inesplorate radiofrequenze, onde non ionizzanti del wireless di quinta generazione: “Bene che l’Europa si sia mossa per analizzare i possibili effetti avversi per l’uomo del 5G“, ha affermato la Belpoggi.

Insieme all’americano National Toxicology Program, lo studio (ancora non ultimato) che con il suo staff la Belpoggi ha condotto su cavie uomo-equivalenti nelle bande del 2G e 3G è già stato fondamentale per dare la precedenza per una rivalutazione della classificazione sulla cancerogenesi dell’elettrosmog nelle “Raccomandazioni del gruppo consultivo sulle priorità per la Monografia dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ” per il periodo 2020-2024: dall’attuale Classe 2B (possibili agenti cancerogeni) le radiofrequenze finirebbero in Classe 2A  (probabili agenti cancerogeni) se non addirittura in Classe 1 (cancerogeni certi), motivo per cui dalla Risoluzione di Vicovaro ad oggi già 186 Comuni italiani hanno approvato atti per la precauzione in difesa della salute pubblica e 62 Sindaci emanato ordinanze urgenti per la moratoria e la sospensione della sperimentazione 5G sul territorio.

Inoltre, sta per partire l’importante iniziativa di Diritto d’iniziativa dei cittadini europei (ECI), strumento di partecipazione diretta previsto dal Trattato sull’Unione europea con cui la popolazione può chiedere una riforma: con la raccolta di almeno 1 milione di firme di cittadini di 7 diverse nazioni verrà inoltrata la richiesta per una moratoria internazionale in tutto il continente. Alleanza Italiana Stop 5G è capofila tra i promotori della manovra studiata in Germania dall’associazione tedesca Attenzione 5G con importanti studi legali.

Fonte: oasisana.com


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