Quale futuro per Giovino? Ipotesi, progetti, minacce (VIDEO)

Domenica 10 Marzo 2019 20:00 di Isabella Pesce

A Giovino c’è il petrolio, e la riunione di oggi a Catanzaro Lido ha voluto fare luce, sotto diversi aspetti, sulle possibilità che questa ricchezza venga rubata da sotto il naso ai suoi cittadini. Molti gli interventi di spicco per una riunione fortemente voluta dal consigliere Eugenio Riccio e andata in direttastreaming sul gruppo facebook Sei di marina se.

 

Il dibattito, moderato dalla giornalista Giulia Zampina, è stato arricchito dagli interventi tecnici e dalle riflessioni progettuali degli ospiti: l’architetto Biagio Cantisani, Salvatore Cuffaro, presidente dell’associazione “la Calabria che rema”, Roberto Talarico, editore e presidente Sindacato balneari Catanzaro, Giuseppe Caruso, presidente dell’associazione Le Dune, Antonio De Marco, ex candidato sindaco e addetto alla progettualità strategica.

 

Al centro della discussione l’ipotetica tripartizione del comparto Alli-Giovino che “Abramo ha il merito di aver sempre salvaguardato dalle speculazioni” sottolinea il consigliere Riccio “istituendo anche il comparto turistico, cosa che ha dato la forza al sindaco Olivo, in seguito, di bocciare le lottizzazioni sull’area. Ora con questa ipotesi annunciata prima nella riunione dei capigruppo e poi a mezzo stampa si confondono le carte. Bisogna che il sindaco si esprima chiaramente sulla sua posizione. La nostra è quella ragionare in maniera unitaria, senza tripartizione – continua Riccio. Sicuramente siamo contrari alla schiera di villette e alla nascita di nuovi insediamenti commerciali che in quell’area non hanno senso per la città. Siamo per un ragionamento che estenda il piano spiaggia, contenta l’accesso alle spiagge, siamo per la costruzione di strade prima di tutto”

 

 

 

Dal punto di vista normativo l’architetto Cantisani spiega che “la tripartizione è di fatto una variante del piano regolatore e quindi è possibile attuarla, anche in riferimento alla legge reginale, purchè sussista oltre alla copertura economica anche l’interesse dei cittadini, ed è proprio su questo che bisogna riflettere. I problemi sono sia di natura urbanistica, cioè tempi lunghi, valutazioni e iter burocratici lenti. E in secondo luogo – aggiunge Cantisani - il piano strutturale implica una visione unitaria dello sviluppo della città, che in questo momento ha 3 punti nevralgici: la cittadella, il centro storico e giovino. Non si capisce perché giovino debba essere avulso dall’imminente PSC.”

 

Una progettualità che deve evitare di incorrere negli errori del passato – spiega Cuffaro, portando ad esempio il comune di Montauro che negli anni 70 è stato vittima di un assalto edilizio fatto di ville e villette, con servizi lontani, poco attrattivo per il turista”

 

E il tema del turismo è stato centrale anche nell’intervento di Talarico, secondo il quale a Giovino, ma a Catanzaro e alla Calabria in un discorso più ampio, non manca nulla per essere un polo turistico, non il clima, non la natura, non la storia, non la buona cucina. Forse è la visione progettuale a latitare, una visione che per l'editore, in poche, pochissime parole, si traduce con “7 resort per 50.000 turisti, non 50 villette per gli amici”. Quello che manca secondo Talarico è anche la partecipazione civile “25 persone ad una riunione così importante ne sono la dimostrazione”

 

 


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