Presentato al Sancti Petri "Fai silenzio ca parrasti assai" di Marisa Manzini

Lunedì 17 Dicembre 2018 07:45 di Redazione WebOggi.it

Sabato 15 dicembre nell’auditorium “Sancti Petri” ubicato nel palazzo arcivescovile di Catanzaro, l’Associazione “Universo Minori”, guidata dalla dottoressa Rita Tulelli e l’Istituto Comprensivo “Catanzaro Nord Est Manzoni”, guidato dalla dirigente scolastica Flora Alba Mottola, hanno presentato il libro scritto dal Procuratore Aggiunto di Cosenza Marisa Manzini dal titolo “Fai silenzio ca parrasti assai” edito da Rubettino e i cui proventi derivanti dalla vendita saranno devoluti all’Associazione Onlus “FERVICREDO”. Ricco il tavolo dei relatori che hanno discusso con la dottoressa Marisa Manzini le tematiche affrontate nel suo libro. Presenti erano Sua Eccellenza Monsignor Vincenzo Bertolone Arcivescovo Metropolita di Catanzaro – Squillace, dalla dottoressa Rita Tulelli presidente dell’associazione “Universo Minori”, dalla dottoressa Flora Alba Mottola dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Catanzaro Nord Est Manzoni”, dall’onorevole Angela Napoli presidente dell’associazione “Risveglio Ideale”, dalla dottoressa Angela Paravati direttrice della casa circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro, dall’avvocato Maria Claudia Conidi del Foro di Catanzaro, dall’economista Maurizio Nicolai e dallo scrittore Domenico Vetrò. Gli uditori, gli studenti dell’Istituto Comprensivo, hanno posto delle domande al Procuratore Aggiunto Manzini e da li si è approfondita la tematica del libro che ricostruisce la matassa criminale che pervade la provincia di Vibo Valentia, ponendo un particolare accento sulla cosca criminale dei Mancuso che è una delle più sanguinarie della Calabria. Il titolo del libro scaturisce da un’esperienza vissuta in prima persona dall’autrice che il 10 ottobre 2016, durante il processo “Black Money” (soldi sporchi) svoltosi nel tribunale di Vibo Valentia, si sentì rivolgere, mentre stava interrogando un collaboratore di giustizia, da Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni”, imputato sottoposto a regime di 41 bis, la frase: “Fai silenzio, fai silenzio. Fai silenzio ca parrasti assai. Hai capito ca parrasti assai? Fai silenzio ca parrasti assai.” Da questa frase l’idea di realizzare un testo che metta in risalto quanto l’espressione dello stato d’animo di un boss che comprende che il muro che aveva costruito per la sua protezione e di quella della sua famiglia stava per essere infranto dal coraggio di chi usa la parola.

Alla fine del convegno la dottoressa Tulelli e l’avvocato Conidi hanno donato delle pigne natalizie agli studenti con la scritta “I don’t like mafia” per sensibilizzare i ragazzi contro le mafie.

 

 


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