Parco Gaslini, un'area restituita alla città: ben 44 specie autoctone della flora della Calabria

Venerdì 24 Febbraio 2017 10:15 di Redazione WebOggi.it

Riceviamo e Pubblichiamo

Sono ormai giunti al termine i lavori di riqualificazione dell’area dell’ex Oleificio Gaslini, che trasformeranno questo luogo, dopo anni di abbandono e degrado, in quello che sarà il gradevole e suggestivo “PARCO GASLINI”. Al meritorio intervento di riqualificazione urbanistica si è voluta associare un’operazione di “cultura dell’identità naturalistica del luogo” unica nel suo genere in Calabria  e forse anche in Italia.  L’iniziativa di riqualificazione ecosostenibile è stata immediatamente sposata dal Sindaco Sergio Abramo su proposta dell’allora Assessore Giulia Brutto, e progettata dai dottori Francesco Zangari  agronomo  e Giuseppe Caruso, botanico, affiancati e sostenuti dai tanti cittadini innamorati di questa Città. La pregevole iniziativa nasce nel solco delle normative nazionali e regionali, sempre più stringenti verso il controllo ed il contenimento della diffusione delle specie vegetali aliene, la quali, è ampiamente riconosciuto dal mondo scientifico, ma sempre più anche dalla società civile, costituiscono una minaccia per gli ecosistemi naturali e per il patrimonio genetico della flora locale.  Pertanto, nel nascendo “Parco Gaslini” si è scelto di introdurre esclusivamente essenze arboree e arbustive autoctone del territorio calabrese, per di più compatibili con l’ecologia dello specifico sito e dalle contenute emissioni polliniche. Specie quali Ficus carica, Laurus nobilis, Myrtus communis, Tamarix gallica, Celtis australis, Quercus suber, Olea europea var. sylvestris, Ceratonia siliqua, Rosmarinus officinalis, Rosa canina e così via, domineranno il paesaggio vegetale di questa area restituita alla città. Il Parco Gaslini da qui in avanti sarà il luogo dove riconoscere ed apprezzare le virtù di ben 44 specie autoctone della flora della Calabria. Queste piante e questo luogo restituiranno ai cittadini un po’ dei profumi e dei colori tipici del paesaggio dei nostri nonni, per diventare luogo di benessere sociale, catalizzatore di momenti di incontro, ludici e di svago, per famiglie, giovani, anziani e bambini, ma anche luogo di cultura ambientalista dispensata da quei maestri discreti e silenziosi rappresentati dagli innumerevoli alberi e arbusti nativi che si rincorrono per i viali del parco.  

Antonio Sementa

Antonio Trastevere


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