L'ombra del femminicidio sul massacro di Davoli

Lunedì 24 Dicembre 2018 12:30 di Redazione WebOggi.it

L'ombra di un ennesimo femminicidio aleggia sul massacro di ieri sera a Davoli.

Gli inquirenti starebbero seguendo, infatti, la pista passionale, nelle indagini sul duplice omicidio avvenuto nella serata di ieri in una tabaccheria del centro.

Giuseppe Gualtieri , 51 anni , l'ex compagno di Francesca Petrolini: sarebbe lui l'uomo ricercato dai Carabinieri nell'ambito nella tragedia.  Il presunto killer era cognato della donna, fratello del marito defunto, con il quale lei aveva poi allacciato una relazione finita male.

Una fine che l'uomo non avrebbe mai accettato tanto da costringere la sua ex compagna a denunciare più volte le continue minacce subite. 

Il presunto assassino avrebbe raggiunto i due mentre si trovavano all'interno dell'esercizio commerciale di proprietà di una delle vittime, Francesca Petrolini, 53 anni. La donna si trovava in compagnia del suo fidanzato Rocco Bava, 43 anni di Simbario, nel vibonese.

Avrebbe esploso diversi colpi, presumibilimente da due armi diverse, una pistola e un fucile,  uccidendo la Petrolini sul colpo e poi avrebbe rivolto la sua furia contro l'uomo, mentre cercava di fuggire, colpendolo in diversi punti vitali e facendolo accasciare in strada.

Nonostante il pronto intervento dei medici del 118, non c'è stato nulla da fare per Bava che è morto poco dopo fuori dalla tabaccheria.

Solo nel 2017 i dati parlano di circa 120 donne uccise per motivi passionali da parenti o ex compagni, un numero che parla solo dell'epilogo peggiore: la morte.

Ma la violenza,che non ha genere, ma che colpisce chi è più debole da sempre porta in sé la prevaricazione che ogni giorno si consuma all'interno di mura famigliari, a opera delle persone che abbiamo amato.

Una prevaricazione fatta di gesti troppo spesso estremi come questo, ma anche di parole e di una cultura che sa di possesso, una cultura che non si arrende a perdere ciò che considerava di sua proprietà.

Un cancro che ha radici lontane, che ad oggi stenta ad essere estirpato ed è risuonato in una sera che era vigilia di festa per un paese che è stato stordito da colpi che di prepotenza hanno strappato altre due vite,sentendo di avere tutto il diritto di farlo.

Perchè il femminicidio,come l'omicidio si  nutre di un male diffuso,antico: la svalorizzazione della vita umana.

Sul luogo della tragedia, che ha scosso il piccolo comune del soveratese, sono intervenuti i Carabinieri della compagnia di Soverato e del Comando provinciale di Catanzaro, il medico legale Isabella Aquila e il magistrato Chiara Bonfadini. 


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