
I segreti della Calabria greca tornano protagonisti su Geo. Il programma Rai alla scoperta delle bontà del territorio nell’agriturismo Sena a Santa Caterina
Mercoledì 10 Marzo 2021 21:20 di Redazione WebOggi.it
di VALENTINA CELI
Le telecamere di “Geo” si avventurano nuovamente nel cuore della Calabria, stavolta per svelare i segreti della sua antica anima greca. Il programma di approfondimento culturale mette l’accento sulle peculiarità del territorio, grazie a un documentario curato da Linda Tugnoli. Protagonista in questo caso è la costa jonica, ricca di cittadine che conservano con orgoglio i segni delle loro radici elleniche.
“Il passato splendore delle colonie antiche - spiega il documentario - ancora riecheggia nei luoghi, nei riti, nelle testimonianze archeologiche. Ma soprattutto greche per una memoria che è stata tramandata fino ad oggi non dalle parole, ma dalle mani degli artigiani locali attraverso i secoli, dai loro gesti, si tratti di tessuti o di ceramiche”
I dolci preparati con materie prime dell'agriturismo
Per esplorare al meglio anche la celebre ospitalità calabrese, la troupe di Geo ha fatto visita all’agriturismo La Sena, di Santa Caterina sullo Jonio. “La mia azienda si chiama ‘La Sena’ – spiega la proprietaria, Stella Rudi- dal nome di un pozzo che veniva usato anticamente per portare l’acqua nei campi”. Infatti nella tenuta, fra antichi alberi di ulivo, da cui viene ricavato il preziosissimo olio “Verdone” sorge imponente uno di questi strumenti, che in passato erano essenziali per poter irrigare e lavorare la terra.
L’agriturismo si trova in una posizione privilegiata, a metà strada fra le Serre Calabresi e le spiagge ioniche. Luogo ideale per la coltivazione degli agrumi, ma anche per trovare i carciofini selvatici, ortaggi spontanei quasi introvabili altrove. I carciofini, che crescono su terreni impervi, vengono poi preparati da Stella stessa che porta avanti la tradizione familiare della preparazione delle conserve.
La biancheria utilizzata per le camere fatta con i tipici motivi geometrici greco-bizantini dei tessuti filati a mano a Gerace
Guidato dal padre di Stella, Nicola Rudi, il tour di Geo poi si sposta nel paese di Santa Caterina, per addentrarsi nelle cantine scavate nel tufo, i “Catoi”. Luoghi in cui i contadini si rifugiavano cercando il fresco nelle calde sere estive, ma soprattutto ritrovi di socialità. Gli uomini si incontravano lì con gli amici più stretti, i cosiddetti “cumpari da a gutti”, per assaggiare il vino novello.
Nel documentario non mancano gli elementi religiosi, con la visita al Monastero greco-ortodosso di San Giovanni Theristis di Bivongi, e il focus sull’artigianalità fra le ceramiche di Squillace e le tecniche di tessitura a telaio di Gerace: entrambi riprendono e mantengono in vita i tipici motivi geometrici greco-bizantini. Questo il link per vedere la puntata di Geo: https://www.facebook.com/319431368565451/posts/1056126908229223/