
Covid-19, per l'Italia premio "Hero of the World" a Stefano Montanari e Antonietta Gatti
Martedì 19 Maggio 2020 10:00 di Redazione WebOggi.it
Il World Boxing Council, la storica sigla WBC della boxe mondiale che ha avuto tra i suoi campioni atleti come Muhammed Alì e Mike Tyson, ha istituito un premio internazionale per omaggiare i ricercatori che nei diversi continenti si sono contraddistinti in questi mesi per combattere il virus COVID-19.
Per l’Italia, il premio intitolato “Heroes of Humanity” è andato a Stefano Montanari e ad Antonietta Gatti, scienziati e ricercatori nel campo delle nanopatologie, noti anche al grande pubblico per la loro attività divulgativa in ambito scientifico.
Stefano Montanari, bolognese di nascita, laureato in Farmacia, è autore di diversi brevetti nel campo della cardiochirurgia, della chirurgia vascolare, della pneumologia e progettista di sistemi ed apparecchiature per l’elettrofisiologia.
Antonietta Gatti è un fisico e bioingegnere, oltre all’attività accademica da più di 20 anni sioccupa di nanopatologie e dimalattie cd. “orfane”. Collabora con enti di ricerca, governi e istituzioni internazionali.
"Tra i Paesi più colpiti dalle infezioni da Covid-19, l’Italia è una delle nazioni che più ha pagato in termini di decessi. I vertici mondiali della Wbc, tramite gli uffici thailandesi dell’organizzazione, mi hanno chiesto di metterli in contatto con scienziati e ricercatori italiani ed europei che stanno sperimentando cure e ricerche innovative", spiega Max Baggio rappresentante per l’Italia della WBC Muay Thaie Ceo della KL International (Thailand) Co. Ltd. "Nel Nord Italia, diversi ospedali si sono trovati di fronte ad una situazione di enorme emergenza con un numero di ricoveri che ha spinto “al limite” le strutture sanitarie e l’operatività di medici e infermieri. Le diagnosi, associate all’infezione da COVID-19, che venivano solitamente emesse erano di fatto assimilabili a forme acute di polmonite interstiziale: gli scienziati Gatti e Montanari, sulla base delle loro ricerche, stanno scoprendo che in realtà potrebbe trattarsi di casi di tromboembolia polmonare, quindi di natura vascolare ed ematologica".
E' singolare che tale prestigioso riconoscimento al nostro Paese sia stato conferito non grazie agli ultra presenti e ben retribuiti virologi che imperversano nelle reti televisive italiane, nelle ultime posizioni delle classifiche mondiali, bensì grazie a due scienziati che si sono distinti, invece, sul campo per i loro studi innovativi sulle cause “parallele” ed ambientali che contribuiscono ad aumentare la letalità dei virus, come l’inquinamento da micro e nanoparticelle e da altre sostanze tossiche.