Coronavirus, Santelli: "Mancano uomini e mezzi. Servirebbe l’uso dell’esercito"

Giovedì 26 Marzo 2020 09:32 di Redazione WebOggi.it

La presidente della Regione Calabria Jole Santelli ha le idee chiare e le esprime con vigore anche in un'intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera.

A chi le rimprovera l'eccessivo decisionismo che l'ha indotta, nella notte tra sabato e domenica scorsi, alla chiusura della Regione risponde: "Sono stata costretta a farlo. Noi non possiamo permetterci che esploda l’epidemia. Dobbiamo fare tesoro di quello che è successo nelle altre regioni e prevenire l’avanzata del virus. La Calabria viene da 10 anni di commissariamento della sanità, è sottoposta ad un piano di rientro, ha carenze di strutture e personale. Non possiamo sbagliare. Per questo cerco di seguire i modelli giusti. Come il Veneto, - prosegue la governatrice - che ha avuto un approccio territoriale stretto, meno la Lombardia, dove il contagio si è diffuso anche attraverso gli ospedali. Per questo ho cercato di chiudere ogni possibile fonte di contagio. E subito le scuole. Sbagliavo? Non mi pare: mi fecero ritirare l’ordinanza, ma 5 giorni dopo Conte, guarda caso, lo ha deciso per tutta Italia… Noi governatori siamo stati costretti a muoverci. La notte del primo decreto che “chiudeva” il Nord, ha portato 25.000 persone qui, tutti possibili contagi per noi insostenibili. Lo capisce il governo che i tentennamenti hanno effetti a catena?". Andrebbe più coinvolto il ministero dell’Interno, - continua la Santelli - che ha i prefetti sul territorio, che può gestire la polizia. E servirebbe anche l’uso dell’esercito". E chiarisce, "quando sabato notte Conte ha annunciato che avrebbero chiuso le fabbriche, ho avuto una crisi isterica: ho fatto un’ordinanza all’una e mezza, alle 7 ho chiamato i colleghi Bardi (Basilicata) e Emiliano (Puglia), il rischio era massimo. Non si poteva aspettare. Sia chiaro: voglio che qui arrivino mascherine, tute, dispositivi sanitari, non mi importa se un collega è del Pd o di FI, non esistono alleanze, solo esigenze. Uguali per tutti, e noi governatori lo sappiamo".


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