Catanzaro, "Terremoto" . Quando un titolo fa evacuare le scuole.

Venerdì 13 Dicembre 2019 11:33 di Adriana Guzzi

Una giornata turbolenta quella sorta sul Capoluogo di regione.

Il blitz negli uffici comunali  con 34 indagati scatena una tempesta a causa di uno degli eventi più significativi per Catanzaro, specialmente in vista delle prossime elezioni regionali.

Stampa in sul pezzo quando scrive "terremoto",  per indicare uno scossone nelle istituzioni vista la portata delle indagini ma, la comprensione del testo non va oltre le prime righe dei titoli.

Ed ecco che in pochi minuti, quella che era una scossa metaforica si trasforma in presunta scossa percepita. Parte il tam tam di riporto, i tuttologi si scatenano, le finestre tremano e i gruppi impazzano:TERREMOTO.

Tutto nella norma visto che i leoni da tastierona e gli idoli dei commenti, difficilmente assumono un impegno tanto gravoso come quello di leggere un articolo per intero. Tutto secondo la spietata legge del salire in cattedra spesso, troppo spesso, da parte di chi alla cattedra si è avvicinato poco. Peccato che questa volta, l'allarme arriva fino ai piani alti dell'istruzione stessa, fino a far evacuare alcune scuole della città.

Attimi di panico, telefoni in tilt, ma nessuna scossa registrata all'Istituto Nazionale Geofisica Terremoti.

Falso allarme, gli alunni rientrano, la città è ferma. Almeno dal punto di vista fisico. I gruppi e i social no però, non lo sono mai. E via di sfottò e risate sull'unico reale sciame sismico avvenuto stamane, quello popolare.

Il web non perdona, terremoto o no, qualcuno da mettere al palo si trova sempre.

I giornali in questo caso, i dirigenti scolastici, tutti tranne il colpevole più evidente: l'ignoranza.

Basterebbe aspettare un attimo prima di parlare o sentenziare, aprire un vocabolario di sinonimi e contrari, leggere un articolo fino alla fine, informarsi, confrontarsi.

Basterebbe essere una Città in cui un Comune mezzo indagato faccia riflettere e che a essere scosse fossero le coscienze. Oggi, basterebbe indignarsi per quanto facile sia avere una classe politica di questo genere, finchè ci sentiamo realizzati a sfottere qualcuno da dietro una tastiera.

Chiudiamo i telefoni e il Pc, fra un mese si vota, e serve matita e un minimo di consapevolezza.

Che poi a rimetterci a lamentarci al computer di quanto ci stanno portando alla rovina ci vuole un attimo. 

Stamattina, più che mai, Catanzaro rimandata nella comprensioe del testo. E come si dice da queste parti:"A VUCCA E' NA RICCHEZZA"


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