
Arrestato Cosentino: milioni di euro in Svizzera, uno su un conto chiamato "cioccolato"
Lunedì 29 Maggio 2017 14:47 di Redazione WebOggi.it
"Fatturazione per operazioni inesistenti e denaro restituito alla Gicos attraverso il ritorno su contocorrenti in Svizzera". Un sistema accurato e ben ideato quello raccontato dal procuratore di Palmi, Ottavio Sferlazza, che in parole semplici prova a spiegare il sistema complesso strutturato per il riciclaggio di denaro e che ha portato all'operazione Money Gate. Nel corso dell'operazione sono finite in manette 8 persone, 4 ai domiciliari, tra cui il patron del Catanzaro Calcio, Giuseppe Cosentino, e la figlia Ambra.
Questa mattina i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palmi, che dispone una misura restrittiva personale nei confronti di 8 persone, tra cui Cosentino, amministratore della “GICOS IMPORT-EXPORT S.r.l.”, di Cinquefrondi (RC). Agli arresti domiciliari sono finiti anche la figlia Ambra Cosentino, la dipendente della società Carmela Ali Santoro e il promotore finanziario milanese Stefano Noschese. Infine, sono stati raggiunti da un provvedimento restrittivo della libertà personale dell’“obbligo di dimora” Mariella Viglianisi, Marco Pecora, Caterina Zito, Simona Tedesco , tutti dipendenti della “GICOS IMPORT-EXPORT S.r.l.”.L’accusa, a vario titolo, è di associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalità, finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e appropriazione indebita di ingenti somme di denaro in danno della “GICOS IMPORT-EXPORT S.r.l.”.
Tanto denaro, aammontante a €. 8.873.664,56, provente di operazioni accumulate nel corso degli anni attraverso versamenti e depositi di denaro contante su conti correnti svizzeri, derivanti da vendite in nero e da utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. In particolare è emerso che la GICOS, negli anni d’imposta 2006, 2007 e 2008 si è avvalsa di fatture false per quasi 2 milioni di euro. La maggior parte di dette fatture sono state emesse da una società con sede negli Stati Uniti che ha effettivamente ricevuto i pagamenti dovuti.
Dalle indagini è emerso che pochi giorni dopo l’avvenuto accredito delle somme, le stesse sarebbero state restituite con bonifici su una serie di conti correnti in Svizzera intestati a società con sede in paradisi fiscali riconducibili a Cosentino. Poi il denaro passava su altri conti correnti svizzeri intestati a società estere, su conti correnti cifrati.
Nel periodo 2006-2011 un milione di euro arebbe stato versato in contanti il 5 ottobre del 2011 su un conto corrente cifrato denominato “cioccolato” e ritenuto riconducibile ad Ambra Cosentino.
è stato contestato il reato di frode sportiva di cui all’art. 1 della L. 401/1989 in relazione ad una partita di calcio della Lega Pro prima divisione girone "B" del Campionato Italiano, disputata nella stagione 2012/2013.