
A Lido il congresso sulla “Diagnosi e Terapia Transcatetere della Stenosi Aortica”
Venerdì 11 Maggio 2018 18:36 di Redazione WebOggi.it
Una grande cornice scientifica ha contraddistinto il congresso tenutosi ieri all’Hotel “Perla del Porto” di Catanzaro Lido sulla “Diagnosi e Terapia Transcatetere della Stenosi Aortica”, organizzato dal Professor Ciro Indolfi, ordinario di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare presso il Campus di Germaneto, direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera “Mater Domini” e Presidente eletto della “Società Italiana di Cardiologia”. Il corso ha raccolto partecipanti provenienti da tutta la regione ed ha avuto come relatori e moderatori i principali esperti di ecocardiografia transtoracica e transesofagea in servizio presso i più importanti nosocomi regionali. Sono intervenuti il dottor Giovanni Bisignani, primario del reparto di Cardiologia dal Presidio ospedaliero di Castrovillari, il dottor Michele Iannopollo di Siderno, la dottoressa Maria Teresa Manes dall’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, il dottor Frank Benedetto, primario della Cardiologia dall’Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria, e il Dott. Quirino Ciampi dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento. Dopo i saluti del Prof. Antonio Curcio, presidente regionale della Società Italiana di Cardiologia, della Dr.ssa Sofia Miceli, delegato regionale della Società Italiana di Ecocardiografia (SIECVI), della Dr.ssa Annalisa Mongiardo, delegato regionale della Società Italiana di Cardiologia Interventistica-GISE, il Professor Indolfi ha tenuto una lettura magistrale sulla fisiopatologia della stenosi aortica, facendo un excursus dai primi studi di cateterismo cardiaco nell’animale fino ai giorni nostri, epoca in cui la stenosi aortica risulta avere un impatto determinante in termini di prognosi di vita nel paziente anziano, con ricadute importanti sul Sistema Sanitario Nazionale, visto e considerato che l’età media della popolazione è in aumento. Nel corso dei saluti iniziali la Dottoressa Mongiardo ha mostrato i dati di attività dei laboratori di emodinamica calabresi nel 2017, recentemente presentati a Roma nel corso di una riunione nazionale del GISE: da questi dati si evince che tra le emodinamiche della Calabria, il laboratorio di Germaneto si contraddistingue per essere quello a più alto volume procedurale, sia in termini di angioplastiche coronariche effettuate, che di impianti transcatetere di valvola aortica (TAVI). Inoltre, l’emodinamica diretta dal prof Ciro Indolfi, oltre ad essere l’unico centro in Regione ad effettuare la riparazione percutanea della valvola mitrale, anche quest’anno si afferma nella classifica dei primi 5 centri italiani per numero di procedure effettuate. Nel corso del meeting la valvulopatia aortica è stata trattata sotto ogni aspetto: partendo dall’embriologia e anatomia della valvola (dottoressa Sofia Miceli) e passando per le patologie aortiche in età pediatrica (dottoressa Jolanda Sabatino), si è parlato della diagnosi ecocardiografica (dottor Carmelo Massimiliano Rao e dottoressa Giusy Mascaro) e della degenerazione calcifica (dottoressa Iolanda Aquila). La valutazione mediante TAC, necessaria prima dell’impianto percutaneo della valvola aortica, è stata trattata dalla dottoressa Maria Petullà, mentre la dottoressa Annalisa Mongiardo ha illustrato le indicazioni all’intervento emerse dalle recenti linee guida europee e americane. Infine, la dottoressa Carmen Spaccarotella, responsabile del progetto TAVI della Cardiologia Universitaria di Catanzaro, ha riportato la casistica dell’attività degli ultimi 10 anni durante i quali sono stati trattati nel Campus di Germaneto circa trecento pazienti anziani, affetti da stenosi aortica severa e sottoposti ad impianto di una nuova valvola di origine suina, senza l’uso del bisturi, inserita nel cuore attraverso un piccolo foro praticato nella gamba. Il successo del congresso è stato senz’altro quello di aver dimostrato che, nell’arco di dieci anni di esperienza, l’applicazione degli standard e delle linee guida internazionali, uniti alla conoscenza scientifica, hanno reso possibile una cura migliore e meno invasiva per un patologia che colpisce centinaia di pazienti anziani della regione Calabria, come dimostrato da un commovente video girato a casa di un paziente insieme alla sua famiglia a distanza di anni dopo l’intervento al cuore praticato dall’equipe del Professor Indolfi.