Emendamenti on. Wanda Ferro (FDI) alla legge di bilancio

Domenica 02 Dicembre 2018 14:22 di Redazione WebOggi.it

Famiglia, sicurezza, lavoro, salute, viabilità. Sono i settori su cui intervengono gli emendamenti al disegno di legge di bilancio 2019, proposti dal vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, on. Wanda Ferro, che hanno già superato l’esame di ammissibilità. Tra le proposte, su cui naturalmente si auspica il sostegno delle forze politiche di maggioranza, l’emendamento rivolto alla stabilizzazione dei tirocinanti degli uffici giudiziari calabresi - che la maggioranza ha accantonato-, ma anche provvedimenti a sostegno delle Forze dell’Ordine, come l’emendamento con cui si incrementano le risorse destinate al pagamento dei compensi per prestazioni di lavoro straordinario svolte dagli appartenenti alle Forze di polizia. A sostegno della famiglia due emendamenti: il primo prevede la proroga del “bonus bebè” anche per l’anno 2019, un secondo introduce il “bonus matrimonio”, una norma finalizzata a incentivare sotto il profilo finanziario i matrimoni, religiosi e civili, consentendo la detraibilità del 50 per cento delle spese documentate, fino ad un ammontare complessivo non superiore a 40 mila euro.  Un altro emendamento punta ad innalzare l’età pensionabile dei medici per consentire loro di restare in servizio fino al settantesimo anno di età: la proposta punta a sopperire alla carenza di personale medico specialistico che si è manifestata in molte strutture ospedaliere a causa del mancato espletamento dei concorsi con conseguente perdita di professionalità da parte della sanità pubblica.   Altre proposte riguardano la soppressione della centrale per la progettazione per le amministrazioni pubbliche per salvaguardare gli interessi dei geometri, degli ingegneri e degli architetti a partecipare a procedure di affidamento delle progettazioni; il finanziamento dei provveditorati alle Opere pubbliche; la facoltà per i comuni non capoluogo di avvalersi della centrale di committenza provinciale non solo per gli appalti di lavori ma anche per le forniture e i servizi. Infine un emendamento punta a destinare alle Province la metà degli introiti provenienti dalle contravvenzioni in materia ambientale - attualmente stimati in circa 10 milioni di euro/annui che restano interamente allo Stato -, risorse che gli enti intermedi potranno utilizzare per interventi di tutela dell’ambiente e per la manutenzione e la messa in sicurezza della rete viaria di competenza. 


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