Costanzo: "Scarica barile del Comune e di Abramo su bando Giovino"

Sabato 23 Marzo 2019 10:00 di Redazione WebOggi.it

"Non ci è piaciuto lo scarica barile tutto proprio e interno al Comune di Catanzaro, che ha preso forma nelle parole del sindaco che ha scaricato la colpa del corto circuito sulla pubblicazione degli atti di Giovino sull’ultimo anello della catena, l’operatore", si legge in una nota di Sergio Costanzo, Capogruppo #fareperCatanzaro. "Perché, quando anche fosse vero, e noi siamo certi che non lo è, gli atti comunque erano stati concepiti in maniera tale da contravvenire a tutto ciò che era stato detto. Quindi chiedo ufficialmente di avere notizie su eventuali iniziative dell’anticorruzione comunale sul fallito blitz della pubblicazione illegittima di un bando illegittimo sull’area di Giovino. Ancora non si sa chi ha ordinato la pubblicazione di questi documenti sul sito ufficiale del Comune, e nutriamo seri dubbi su quanto dichiarato ieri dal Sindaco che ha “parlato” di un errore dell’operatore addetto alla pubblicazione.

Altra domanda, che esplicita i dubbi che abbiamo sollevato prima, il P.E.G. assegnato, dal Sindaco al settore urbanistica comprendeva la tripartizione del comparto Giovino-Alli? Il contenuto del bando, pubblicato e poi ritirato, era conforme all' indirizzo politico come prevede il Testo Unico degli Enti locali? Essendo un bando europee era accessibile a tutti? Comprendeva il principio di Pubblica Utilità? Comprendeva per qualche settore specifico, derivato dalla probabile tripartizione, qualche sgravio sulle opere di urbanizzazione rispetto la variante al PRG del 2005?? In caso, non si fosse eseguito l’indirizzo politico contenuto nel P.E.G. ci troveremo dinnanzi gravi violazioni amministrative.

Non sappiamo se il responsabile anticorruzione ha notizia di un’inchiesta giudiziaria su presunti incarichi illegittimi all’Azienda della Mobilità-AMC, riconducibili al management che è di nomina esclusiva del sindaco. Anche sui recenti bandi, relativi ai lavori di revisione della Funicolare nutriamo forti perplessità: si poteva smembrare il bando in più lotti? Nella aggiudicazione degli stessi si è tenuta una procedura corretta ed il linea con le normative sulla trasparenza? I bandi sono stati pubblicizzati come prevede la normativa sugli appalti pubblici? Può l’Amministratore Unico aggiudicare con una trattativa privata, con due soli preventivi, un appalto sopra soglia? Si può aggiudicare una gara di appalto pubblico in cui è arrivata una sola offerta, forse a causa di una scarsa pubblicità? Si può aggiudicare una gara con una determina interna senza un numero di protocollo e senza essere pubblicata come avvenuto per le altre aggiudicazioni dei diversi lotti relativi allo stesso appalto?

Non basta approvare ogni anno un generico Piano Anticorruzione o limitarsi al meccanismo delle rotazioni, anche questa non sempre applicata come previsto dalla legge vigente, quando poi si chiude un occhio su situazioni molto gravi. Attendiamo con fiducia e pazienza se il responsabile anticorruzione ha segnalato a chi di dovere qualcuna di quelle situazioni, certificate da atti giudiziari, che non può non conoscere, anche per il suo doppio ruolo di segretario generale dell’Ente".


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