Il vento della parola antica soffia forte su Catanzaro, e il Teatro di Calabria è il messaggero.

Lunedì 14 Ottobre 2019 19:32 di Adriana Guzzi

Il vento della parola antica soffia forte su Catanzaro

Questa la frase che apre la Home del Teatro di Calabria, queste le parole che mi hanno portato a conoscerli da vicino una domenica pomeriggio.

Il workshop di formazione letteraria e teatrale "Perchè la tragedia" si presenta subito nella sua veste: una sala a cielo aperto(quella del Museo Marca di Catanzaro), sedie disposte come nell'arena di un teatro greco, luci soffuse.

Il vento della parola antica, ieri, è  passato per un riuscitissimo connubbio tra narrazione e rappresentazione. Tra lettera e scena. L'obbiettivo è semplice quanto audace, spiegare il perchè l'opera del Teatro di Calabria sia sostanzialmente, anche se non totalmente, dedicato alla tragedia  Greca. Ed è come catapultarsi indietro di 2600 anni, dove il teatro nasceva intimo e per tutti. In una Grecia che osava credere che un pensiero non fosse riservato agli eletti da poltronissima, ma che nella sua forza , un'idea sia diritto di chiunque voglia ascoltarla. E infatti è da profana che mi siedo tra loro, tra chi ama il teatro, chi lo segue, chi lo studia e chi lo scopre. E da profana vengo catturata dalla storia, che è letteratura e che, lentamente, si trasforma in Arte.

La Tragedia Greca è antichità, maestà ma anche immutata verità. Il sistema di pensiero, veicolo di ricerca interiore, unica salvezza quanto mai contemporanea. Bravo il Professor Luigi La Rosa, autore teatrale e fine intellettuale calabrese, spero mi perdoni il "Professore" ma è da professori rendere snella e comprensibile una lezione decisamente "classica". Come una voce fuori campo ci conduce per mano dalla nascita alla comprensione della filosofia dietro l'opera classica, grazie Professore. Intensi  Aldo Conforto, regista e attore catanzarese e Mariarita Albanese, che ci portano in scena senza abiti e scenografia, con la "sola" forza dell'interpetrazione. Sublime Salvatore Venuto, Maestro nel cambiare pelle in pochi secondi, e trasmettere ogni sfumatura di un personaggio raccontato in poche battute. Ricorderò il suo Prometeo per molto tempo. Autenticità, semplicità e professionalità, chiamatelo  pure Workshop ma son due ore di lezione: quella che il teatro, come l'arte, può ancora essere di tutti, e proprio per tutti.


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