Gli strumenti musicali dell'epoca del genio Leonardo "rivivono" in occasione dell'inaugurazione della mostra all'ex Stac
Domenica 09 Dicembre 2018 07:07 di Maurizio Martino
Da ieri Catanzaro si avvale degli strumenti musicali utilizzati da Leonardo da Vinci, tipici del periodo a cavallo tra Medioevo e Rinascimento grazie alla passione e alla creatività artistica del liutaio Michele Sangineto
La mostra"Leonardo da Vinci:gli strumenti di un genio" può essere visitata nei locali dell'ex Stac ed è promossa dalla rete museale regionale As.Ar.P. L'Associazionecelebra la ricorrenza del cinquecentenario della morte dello straordinario e poliedrico artista e rappresenta un tributo all'antica liuteria italiana, attraverso gli strumenti in uso dagli artisti dell'epca.
Lo scopo che si vogliono prefiggere gli organizzatori, e in particolare il direttore artistico Sergio Basile, promotore dell’evento, è quello di far rivivere i fasti dell’arte della musica attraverso un immaginario viaggio a ritroso, ripercorrendo la vita di corte di quei secoli.
Per dare un’idea ancora più dettagliata alle tante persone che hanno voluto presenziare all’inaugurazione della mostra, tra cui il vicesindaco Ivan Cardamone, ci ha pensato appunto il maestro liutaio, anzi il “mastro”, come preferisce essere definito lui stesso, Michele Sangineto. Nel raccontare la sua personale storia di vita di un calabrese che come tanti emigrati, da Trebisacce arriva al Nord carico di speranze e di aspirazioni, alla ricerca della sua vera identità e che si trova quasi per caso coinvolto nel mondo della scultura, della cultura ma che scopre l’amore per un’altra grande espressione dell’arte, la musica, in particolare quella espressa dagli strumenti musicali di epoca antica.
Abbiamo avvicinato l’artista che, nel raccontarci i motivi che lo hanno spinto ad avvicinarsi alla musica, apprendiamo che la sua passione non si poteva “limitare” all’utilizzo dei vari strumenti, ma, attraverso un lavoro ancora più a monte e minuzioso, all’utilizzo degli strumenti dopo averli lui stesso ricostruiti e fatti rivivere a distanza di secoli. Riscontriamo con quale passione e con quale dovizia di particolari l’artista sia capace di descrivere ogni singolo strumento in esposizione.
Con l’aiuto del giornalista Tito Saffioti, anch’egli calabrese di origine ma trapiantato in Brianza da diversi anni, specializzato in studi folklorici e medievistici, abbiamo ripercorso i secoli attraverso storie ed aneddoti tipici della vita di corte e appreso l’importanza che hanno assunto questi strumenti utilizzati da artisti autorevoli come Gaudenzio Ferrari, Piero di Cosimo, Giorgione, Filippino Lippi, Simone Martini, Jan Van Eyck.
I tanti strumenti (olttre 20 presenti alla mostra) sono stati costruiti da Michele Sangineto solo attraverso l’ausilio di grafici e stampe dell’epoca e grazie al suo studio approfondito sono stati dati alla luce per essere apprezzati e ammirati. Ciò che più sorprende, per ammissione dello stesso mastro liutaio, è il fatto che tali strumenti, dalla lira, al lito, alla viola, all’apa, alla ribeca, all’organo di carta e tanti altri ancora, siano tutti perfettamente funzionanti, come abbiamo avuto modo di riscontrare grazie ad una dimostrazione gentilmente offertaci dallo stesso liutaio.
La mostra sarà presente in città nei mesi di dicembre e gennaio prima che poossa proseguire il suo tour in altre sedi calabresi, in sicilia, a Roma e varcare in seguito i confini nazionali.
Maurizio MArtino