Terremoto sulla magistratura calabrese : i FATTI

Giovedì 17 Gennaio 2019 10:06 di Redazione WebOggi.it

Una bufera quella in atto da stamattina per la magistratura calabrese che, a quanto dice il Fatto quotidiano, subirebbe un grande scossone con l'indagine della Procura di Salerno per il coinvolgimento di quindici toghati del panorama regionale.

Una notizia ancora da prendere con le dovute cautele, ma che lascia il segno in un periodo in cui il "potere" di ogni grado in Calabria è sotto la lente di ingrandimento anche a  livello nazionale.

Sarebbero 15 i  magistrati  iscritti sul registro degli indagati della Procura della Repubblica di Salerno con le accuse, a vario titolo, di favoreggiamento aggravato, corruzione in atti giudiziari e corruzione. Le carte scottanti arriverebbero direttamente dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha trasmesso il fascicolo ai colleghi campani per competenza. A finire sotto inchiesta, riporta l’articolo , sarebbero magistrati degli uffici di Catanzaro, Cosenza e Crotone.

Secondo le prime indiscrezioni trapelate dalle colonne de il Fatto, fra gli inquisiti ci sarebbe anche il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo, che risponderebbe di corruzione e corruzione in atti giudiziari. L’episodio, risalente al 2016, riguarderebbe «l’indagato Giuseppe Tursi Prato in cambio del suo silenzio sul fratello: Tursi Prato, noto ex consigliere regionale socialdemocratico ed ex presidente dell’asp di Cosenza - scrive il Fatto - avrebbe favorito in precedenza Ippolito Spagnuolo per il suo trasferimento dal reparto di psichiatria dell’asl di Cosenza al servizio territori 

Informazioni scottanti che buttano benzina sul fuoco di una procura già "calda", specialmente nell'ultimo periodo. 

Risale agli ultimi giorni, inoltre, la notizia dell'intensificazione dei controlli intorno alla procura di Catanzaro per la messa in sicurezza della zona, tombini sigillati, telecamere a circuito chiuso, a causa della posizione del super procuratore Gratteri che fa drizzare le orecchie ai servizi di intelligence.

Una maxi operazione che non risparmierebbe nessuno perché, sempre stando al resoconto del Fatto, ci sarebbe un fascicolo riguardante anche il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che risponderebbe di abuso d’ufficio. 

«A Salerno, per quanto riguarda la posizione del procuratore Facciolla, è in corso un approfondimento su temi amministrativi e organizzativi della procura di Castrovillari. Soltanto questo». Lo dice all'Agi l'avvocato Antonio Zecca, legale del procuratore capo di Castrovillari,Eugenio Facciolla, in riferimento all'inchiesta della procura campana su 15 magistrati calabresi. «Ho letto l'articolo che riguarda un grappolo di magistrati calabresi per reati associativi o per collusioni con reati associativi - dice l'avvocato - ma assolutamente nulla ha a che vedere l'indagine che riguarda Eugenio Facciolla con questi temi. Il dottor Facciolla ha già ampiamente chiarito il suo ruolo e il suo comportamento - aggiunge il legale - ma, ripeto, sotto l'aspetto amministrativo ed organizzativo dell'ufficio.

Tutti fatti e dichiarazioni che, al momento, trovano il ragionevole dubbio e la cautela del caso vista l'importanza degli eventi e il coinvolgimento di persone che ricoprono ruoli apicali nella magistratura calabrese.

In attesa che Procura di Salerno  faccia luce e vagli il contenuto del fascicolo trasmesso da Gratteri, per verificare che ci siano gli estremi per ulteriori sviluppi di indagine.


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