Misure anti-coronavirus, polveri sottili ancora sulla Pianura Padana

Martedì 07 Aprile 2020 09:31 di Redazione WebOggi.it

E' stato osservato come il blocco delle attività conseguente alle misure adottate per il contenimento del coronavirus abbia provocato nelle zone maggiormente inquinate dell'Italia e del mondo una forte diminuzione dell'NO2 (biossido di azoto). Ciò è confermato dalle immagini che arrivano dallo Spazio, in particolare dai satelliti Copernicus Sentinel-5P.

Tuttavia, è stato osservato che a tale rallentamento non ha fatto seguito anche una riduzione continua delle polveri sottili (il cosiddetto particolato), soprattutto in Lombardia e a Roma: si è anzi osservata una strana variabilità delle polveri PM10 e PM25. Particelle queste, prodotte soprattutto dagli autoveicoli e dai sistemi di combustione che utilizzano combustibili fossili, e che restano in atmosfera più a lungo del biossido d'azoto. I dati raccolti sono stati elaborati soprattutto dall'Arpa Lazio e dall'Arpae Emilia-Romagna.

Per spiegare la situazione l'Arpae Emilia-Romagna sostiene che le cause del fenomeno vanno ricercate al di là dei confini italiani. Secondo l'Ente, infatti, "la spiegazione è da individuare nel trasporto di masse d'aria a grande scala provenienti da est, in particolar modo dall'area del mar Caspio, che hanno investito l'Europa centrale trasportando elevate concentrazioni di polveri. Parte di questa corrente ha investito anche il nord d'Italia e, poiché proveniva da est, si è infilata nel bacino padano rimanendo intrappolata dall'arco alpino e appenninico".


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